Capo d’Orlando – Il direttore del Giornale murale orlandino arch. Franco
Spaticchia lancia la sfida al sindaco Enzo Sindoni. Una vera scommessa
tradotta in punti programmatici per i prossimi due anni di governo presentati
al primo cittadino: l’obiettivo è raggiungere un livello occupazionale
in controtendenza con le altre realtà isolane alle prese con la recessione
economica. Quindi, in
due anni, disoccupazione quasi zero a Capo d’Orlando..
Favorire una convergenza delle forze politiche, culturali ed informative perché
si possa creare un modello di sviluppo esportabile denominato:“Risorsa Capo
d’Orlando”…Una sorta di Patto
delle convergenze su unProgetto
di Sviluppo Integrato, condiviso fra maggioranza ed opposizione in
Consiglio Comunale e sostenuto dai protagonisti dei partiti e dei movimenti
politici orlandini, ai quali spetterà il compito di cambiare metodi e strategie
per dimostrare con i fatti, e non soltanto con i proclami, che pongono
realmente, come priorità assoluta, la promozione dello sviluppo, del lavoro e
del benessere
per tutti. La sintesi del programma è formalizzata nella creazione
delle condizioni per la nascita di: distretti produttivi, partinariato diffuso,
accedere ai Fondi strutturali, favorire l’autoimpiego, e la formazione della
micro, piccola e media impresa, sostegno alle imprese. Nel dettaglio:
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1.
Fattore crisi economica.
E’ Recessione. I dati del 41° Report sull’economia siciliana elaborato
dal Diste Consulting preannuncia una disoccupazione
giovanile che, per il 2014,
sfiorerà il 60%.
Quello dei giovani fra 25 e 34 anni è già del 32,5%.
A settembre avremo anche i dati di Capo d’Orlando, dopo un primo bilancio sul
tentativo compiuto dall’assessore Nelli Scilabra attraverso il Piano Giovani
Regionale.
Un fatto, comunque, è certo: in Sicilia avremo bisogno di due milioni e 300 mila
occupati per evitare l’emigrazione
forzata. E siccome, allo stato attuale abbiamo solo un milione e
300mila occupati, per i prossimi anni il vero problema prioritario, dunque, sarà
proprio come creare un
milione di posti di lavoro. Ma di questo milione, quanti posti dovranno
essere creati a Capo d’Orlando volendo creare un esperimento pilota di quasi
piena occupazione?…
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2.
Fattore opportunità convergenti:
La politica di coesione e i Liberi consorzi dei Comuni.
La riorganizzazione del territorio isolano in macro-aree suddivise, a loro
volta, in Liberi consorzi di comuni ed aree metropolitane produrrà una sorta di
competizione e di civile confronto fra gli stessi comuni che dovranno dimostrare
di essere in grado di promuovere un’idea di sviluppo capace di rendere
possibile la ripresa economica e che questa sia coerente con gli
interessi dello sviluppo dell’intero territorio. Su questo fronte, oltretutto,
si dovrà lavorare per raggiungere una aggregazione di comuni con una popolazione
minima di 180 mila abitanti e i conseguenti referendum e non si tratta di cosa
da poco;
I Fondi Strutturali Europei e la Pianificazione Strategica.
La valorizzazione delle risorse economiche messe a disposizione dalla Comunità
Europea con i fondi SIE (325 miliardi di euro di Fondi Strutturali e di
Investimento Europei). La Sicilia, attraverso una parte di questi fondi relativi
al nuovo ciclo di Programmazione
2014-2020, più il residuo di 7,6 miliardi da spendere entro il 2015 in
virtù del biennio ulteriore che l’Europa ci ha concesso per chiudere il ciclo di
programmazione 2006-2013 e con una nuova ipotetica definizione del Fondo per lo
Sviluppo e la Coesione (ex Fas), potrebbe giungere ad una disponibilità totale
di circa 21
miliardi di euro. Lo sforzo dovrà essere diretto alla captazione di
buona parte di questi flussi finanziari per favorire la crescita intelligente,
sostenibile ed inclusiva della
città e dell’economia reale all’interno di un sistema esteso alterritorio
consortile dei Nebrodi e
all’intero Sistema
regione;
La nuova Governance del Piano Integrato Risorsa
Capo d’Orlando e del Piano
consortile di Sviluppo Territoriale.
La vocazione, la tradizione e la qualità delle nostre risorse naturali,
paesaggistiche, storico architettoniche, artistiche, culturali,
enogastronomiche, tecnologiche, creative ed intellettive che, come grande “Risorsa
Capo d’Orlando”, vanno necessariamente messe a frutto attraverso
un’azione di collegamento in rete come si diceva creando nello specifico un Sistema
paese, a regia unica, con un programma mirato teso alla sua
qualificazione, valorizzazione e… commercializzazione sui mercati nazionali e
globali.
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3.
Fattore urgenza:
Urge un progetto Capo d’Orlando giovani in controtendenza.
Non si può perdere tempo con la politica litigiosa, del parlare senza fare.
Abbiamo necessità di programmi esecutivi che possano rendere possibile
l’utilizzazione della marea di risorse economiche che giungeranno in Sicilia.
Sia il governo locale, dunque, che i partiti di Capo d’Orlando, se veramente
hanno a cuore gli interessi dei giovani e del paese si fermino a considerare la
condizione attuale e le possibili risposte da dare in base alle opportunità che
ci vengono offerte. Non lasciamo i giovani da soli con gli apparati che non
funzionano, funzionano male, o non sono opportunamente coordinati nel loro
insieme per rendere un servizio efficace ed efficiente alla crescente domanda di
lavoro. Offriamo loro un modello economico orlandino strategico, integrato nei
processi di crescita e sviluppo nazionali, europei, globali. I soldi che
arriveranno sono per opere da fare, servizi da realizzare, imprese da creare,
sogni da trasformare in realtà in tempi ragionevoli; e se il pubblico aiuta
il privato, la Rivoluzione gentile
del ’94, che più volte, noi stessi, abbiamo combattuto nei metodi, ma mai nel
contenuto ideale, sarà veramente compiuta, farà “scuola”,
e meriterà a pieno titolo di entrare nella storia gloriosa delle pagine scritte
e non solo pensate di Capo d’Orlando!!!…
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