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Opinioni che contano...
“L'uomo che sa è come un albero che porta molti frutti...”
 

È nei momenti difficili che si rivela il vero capo
di Francesco Alberoni

By Corriere della Sera

Ci sono dei periodi di incertezza che si ripercuote a tutti i livelli, nella politica, nelle imprese, nel commercio, nelle famiglie. Non è vero che il pericolo unisce, spesso divide. Non è vero che il pericolo ci rende più vigili, attenti, talvolta produce panico, fuga. E c'è chi ne approfitta per diffondere menzogne, per accusare degli innocenti. Manzoni racconta che, durante l'epidemia di peste a Milano, hanno dato la colpa a dei disgraziati dicendo che la diffondevano ungendo le porte, li hanno spietatamente torturati e uccisi.

Che cosa occorre fare, come debbono comportarsi le persone che hanno una posizione di responsabilità nei periodi di disordine e di smarrimento? Tutti, dal politico, al sindacalista, al direttore di un giornale, all'insegnante, fino al padre e alla madre? Il primo dovere di chi ha responsabilità è fare ogni sforzo per mantenere la propria mente libera, lucida, non farsi travolgere dalle emozioni, dominare dall’agitazione. Il capitano di una nave nella tempesta, deve assolutamente conservare la calma più assoluta qualunque cosa succeda. È la premessa per qualsiasi altro tipo di azione.

Sono poi convinto che chi ha posizioni di responsabilità non debba mentire. Non è necessario che dica tutto. Quando è necessario può essere riservato. Ma non deve cedere alla tentazione di dire il falso per evitare i problemi o far ricadere la colpa sugli altri. Il vero capo deve saper ammettere i propri errori e sapersi correggere. Non stancarsi mai di identificare i problemi veri, affrontarli con chiarezza, dare spiegazioni e chiamare la gente a raccolta per risolverli. Perché la gente non è stupida e, alla fine, capisce di chi può o non può fidarsi.

Chi comanda deve dimostrare rispetto per la persona umana, per la sua dignità anche nei riguardi del nemico. È facile lasciarsi andare alla rappresaglia, alla vendetta, è facile urlare, insultare, calunniare, infierire. I tedeschi, nelle loro avanzate a tenaglia in Urss, hanno fatto milioni di prigionieri. Se li avessero trattati con umanità se li sarebbero fatti amici, trattandoli in modo infame hanno provocato l'odio della popolazione e l'hanno spinta in braccio a Stalin.

Deve poi non solo conservare ottimismo, fiducia, ma anche trasmetterla agli altri. Prima di tutto perché, anche nel momento del massimo pericolo, una soluzione esiste sempre. Inoltre perché c'è sempre chi soffia sulla sfiducia, sul pessimismo, con annunci di catastrofi e promette soluzioni miracolistiche. La paura e la disperazione hanno sempre portato al potere demagoghi e tiranni. Chi ha posizioni di responsabilità deve affrontare l’uragano disfattista senza arretrare di un passo.

Occorre, di conseguenza, coraggio. Quando il mondo diventa incerto, quando ogni decisione diventa pericolosa, la gente tende a fuggire, nascondersi, aspettando che passi la bufera. Chi ha posizioni di responsabilità non può permetterselo. Prima della Seconda guerra mondiale il primo ministro inglese Chamberlain ha cercato a tutti i costi la pace con Hitler concedendogli tutto quanto pretendeva. Churchill, che aveva capito, lo rimproverò con le celebri parole: «Doveva scegliere fra la guerra e il disonore. Ha scelto il disonore, avrà la guerra».


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