Una delle principali cause della
debolezza dell'Italia è la
diffusione di un’etica che dà
scarsa importanza al merito in
tutto ciò che è pubblico o
connesso al pubblico. Il nostro
Paese soffre di una specie di
schizofrenia. In superficie una
legge rigorosa e meritocratica ma,
nel profondo, costumi tribali. Le
cariche, i posti, vengono
assegnati a chi appartiene a un
gruppo politico, a una
confraternita di mutuo soccorso, a
una rete di interessi familiari.
Prendiamo, per esempio,
l'università. La scelta dei
professori universitari dovunque
viene fatta dai professori stessi,
che si consultano fra di loro per
scegliere i più meritevoli. E' il
metodo della cooptazione. Da noi
però, soprattutto in alcuni
settori, i professori sono
politicizzati e hanno creato dei
meccanismi con cui decidono anni
prima chi vincerà il concorso. Chi
non è politicamente allineato non
farà mai carriera, è meglio cambi
mestiere o emigri all'estero. Ma,
oltre alle tribù politiche, ci
sono altre confraternite, o scambi
di favori sul tipo: io metto in
cattedra tuo figlio e tu il mio. E
l'Università è solo uno dei campi
in cui avvengono scelte del
genere.
Tipica la politica. Ad ogni
cambiamento di ministero - o di
qualche altra carica importante -
il nuovo titolare si porta
appresso persone che aspirano a
essere nominate presidenti, membri
dei consigli di amministrazione,
dirigenti degli infiniti enti,
fondazioni e imprese che dipendono
da lui. A volte il politico è una
persona illuminata, che vuol
realizzare grandi obiettivi e,
perciò, cerca le persone più
capaci e le mette al posto giusto.
Ma succede di rado. Di solito
guarda al potere, poco gli importa
dei meriti obiettivi. Colloca nei
posti chiave i membri della tribù
che lo ha eletto, sostenitori,
amici e clienti. Così arrivano in
posizioni di comando personaggi
ignoranti ed avidi che, per creare
nuovi spazi e nuovi posti,
sfasciano quello che hanno fatto i
loro predecessori e bloccano le
opere di lungo respiro che hanno
iniziato. E' questo il motivo per
cui in Italia da quarant'anni non
si fanno più autostrade, il
sistema ferroviario è arretrato e,
ogni tanto, gloriose istituzioni
note in tutto il mondo, vengono
letteralmente saccheggiate, fatte
a pezzi. Sì, il nostro è un Paese
in cui i migliori fanno molta
fatica ad affermarsi ed in cui è
difficile costruire, investire e
produrre perché non abbiamo una
morale pubblica che ci impone di
scegliere solo chi merita e chi
vale.
(Capo d'Orlando insegna???!!!... -
n.d.r.).