Dopo
duemila anni, l'idea dell'Uomo-Dio che si era consegnato a una
fine ignominiosa per assumere su di sè il peccato del mondo, si
era affievolita a tal punto da assumere, nella memoria di
molti credenti i connotati di una leggenda metropolitana;
un'idea diventata col tempo molto labile ed inconsistente,
incapace di produrre adesioni convinte e profondamente motivate
al Credo, specialmente nelle nuove generazioni. Per molti
credenti cattolici, infatti, che non sono stati abituati mai a
leggere il Vangelo, ma che si professano cristiani, l'aver
potuto meditare sulla passione, morte e risurrezione di Gesù,
attraverso le immagini del film-verità, li avrà indotti,
sicuramente, a guardare con senso di realismo i momenti salienti
vissuti dal Figlio di Dio senza metafore e senza annacquamenti:
la verità nuda e cruda...
Ciò, in realtà, avrà spinto molti di coloro
che si sono ri-convertiti o convertiti a conoscere ed amare quel
personaggio che in Giovanni 4, 17-18 ha dichiarato: "Per
questo il Padre mi ama: perchè io offro la mia vita, per poi
riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me
stesso, poichè ho il potere di offrirla e il potere di
riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre
mio".
Il film di Mel Gibson non ci ha posto di
fronte ad un profeta qualsiasi ma al Figlio di Dio vivo e vero,
l'alfa e l'omega, Colui che è, che è stato e sempre sarà nei
secoli in eterno. La "goccia" finale pone un
drammatico interrogativo: fino a quando l'umanità continuerà a
rifiutare il Cristo? Fino a quando l'uomo-creatura, convinto di
essere un dio egli stesso, crocifiggerà ancora l'Uomo-Dio che
ama e perdona, che perdona e Ama?...
A me il film è piaciuto, spero che andrete a
vederlo anche voi e che vi piacerà...
Frate Sole
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