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Dal naufragio de "La Stanza del Grande Carrello" 
alla rinascita di Franco Spaticchia
Grazie a Nino Monastra
 

Grazie a Nino Monastra.

Desidero ringraziare pubblicamente il noto Nino Monastra che con la seguente e-mail mi ha dato la possibilità di svegliarmi da un lungo letargo durato, ormai, quasi trent'anni.

L'E-mail di Nino Monastra di sabato 14 febbraio 2004...

IL MISTERO DELLA VERA IDENTITA' DEL SANTO... SPATICCHIA!
FRANCO SPATICCHIA ? SOLO UN POVERO... CRISTO!
   ( di Nino Monastra )...

Oggi voglio... peccare di presunzione e dire la mia sul personaggio FRANCO SPATICCHIA!
Però, scusatemi, lo voglio fare partendo da... lontano per ceracre se possibile di arrivare (spero) a capire la vera personalità di un orlandino di origine nasitane... che, preciso, non è un insulto ma solo un dato di fatto.
Io credo che se qualche vero"saggio" improvvisamente ci chiedesse chi realmente noi siamo, subito, sono sicuro ci verrebbero in mente i rapporti parentali, le relazioni sociali, la nostra storia personale con i fatti, gli eventi, le emozioni, gli affetti, i sentimenti, i disagi, ecc. Eppure, per alcuni persone accade che il tutto viene sintetizzato nel  "nome e cognome": ecco, questo è il caso specifico di... FRANCO SPATICCHIA !
Molti personaggi del nostro paese, ad esempio, per apparire importanti aggiungono al proprio nome titoli accademici, anche onorifici o nobiliari, perchè così pensano di poter essere subito identificati meglio per il loro prestigio. Si immedesimano talmente nel loro ruolo che, alla domanda "chi realmente sei?", non riuscirebbero a capire le reali intenzioni dell'interlocutore... "saggio". Sono certo che molti affermerebbero, impacciati, di essere l'avvocato Tal dei Tali, il prof. Pinco Pallino, il dott. Sempronio, l'imprenditore Caio, ecc. ecc. Ma è come se non rispondessero, o meglio, non sono capaci di pensare ad una semplice risposta come... "io sono ciò che penso di fare", senza giungere nome e altro.
Sono altresì sicuro che se il "saggio" suggerisse loro di lasciar perdere tutte le maschere sociali per definire più onestamente se stessi, molti entrerebbero in crisi. In effetti molti pensano di essere qualcuno sol perché si identificano quasi sempre in ruolo in modo convenzionale.  Ma la domanda... "chi sei?" presuppone una seria riflessione sul nostro "esserci" qui, adesso, anche nel senso esistenziale. La nostra più profonda riflessione dovrebbe portarci a smascherare le illusioni sul concetto di "io" che abbiamo di noi stessi.
Ora sono altresì certo volendo peccare ancor più di presunzione, che se mettessimo coraggiosamente tra (parentesi) ruoli sociali, legami affettivi e di sangue, lo stesso cognome e nome, non rimarrebbe puramente altro che la nostra persona con il suo DNA e il suo temperamento. E approfondendo di più la cosa, ci accorgeremmo che nemmeno la nostra struttura biologica, ereditata dal patrimonio umano o la nostra psiche formata nel contesto sociale, basterebbero ad identificarci a volte agli occhi di molti. Insomma, diciamo, noi tutti agli occhi degli altri siamo quasi sempre nessuno come individui in quanto tali.
Ma, allora, chi siamo veramente? Risposta difficile, misteriosa, che presuppone un punto di riferimento saldo, immutabile, direi eterno con la speranza che il Dio di Spaticchia non s'incazzi più di tanto. Se ogni persona (i sei miliardi di uomini che abitano sulla terra sono un numero esiguo a confronto di quello delle stelle del cielo, ricordiamocelo)cominciasse seriamente a domandarsi chi realmente è per cercare di darsi una risposta non superficiale, cambierebbero molte cose, già in questo mondo, e forse riscopriremmo tutti con stupore il senso del mistero e la nostra dignità di figli di Dio... caro Franco Spaticchia ideatore del "GRANDE CARRELLO".
Franco Spaticchia, mi dispiace, ma con grande sincerità ti devo dire che a Capo d'Orlando da tutti vieni considerato solo... "un povero CRISTO"!
Tipo... quello della foto, vah!!

nino monastra.

 

Risposta di Franco Spaticchia

 

Dal naufragio de "La Stanza del Grande Carrello" 
alla rinascita di Franco Spaticchia

 

Grazie a Nino Monastra...

..."Franco Spaticchia, mi dispiace, ma con grande sincerità ti devo dire che a Capo d'Orlando da tutti vieni considerato solo... "un povero CRISTO"!
Tipo... quello della foto, vah!!"
...
 
Alle volte basta una frase, un colore, un profumo per farti riflettere. Una riflessione di quelle che giungono nel profondo, la dove la coscienza è nuda e la ragione non può produrre giustificazioni, fornire alibi, farsi tua complice per continuare a nasconderti la verità.
La frase di Nino che mi ha toccato in profondità è stata quella sopra riportata ed in modo particolare: "...a Capo d'Orlando da tutti vieni considerato solo... "un povero CRISTO"! Tipo... quello della foto, vah!!"

In realtà ero stato convinto che a giustificare il mio agire fosse stata, sempre, una insopprimibile voglia di esserci, di partecipare, di servire; in tutti gli ambiti. Già quand'ero a Naso, da ragazzo, mi dava fastidio che esistesse il "circolo dei nobili" dove l'ingresso era limitato ad una certa categoria di persone e quando ne fu creato un'altro per il ceto popolare e piccolo borghese rimasi indispettito dal fatto che l'ammissione dei nuovi soci dovesse avvenire attraverso le "palline-voto". Fu allora che coinvolsi altri ragazzi per creare un'alternativa che chiamammo: "Nuovo Sud" (il nome, un programma, quindi non mi dilungo). Promuovemmo diverse iniziative, rappresentammo un punto di riferimento, anche se per un breve periodo. Molti studiavamo fuori. Sceso a Capo d'Orlando a 18 anni fui attratto dal "Gruppo di Sensibilizzazione Civica" di Tanino Calanna, Antonio Librizzi, Pino Ventura ed altri. Subito dopo, assieme ad Antonio Librizzi fummo coinvolti da Tano Cuva nella favolosa avventura dell'"Orlando e i Paladini" (chi ricorda sa quanto fu importante quella bacheca per la nostra comunità). Lo stesso Tano Cuva "acquistò" in blocco il "Gruppo di Sensibilizzazione Civica" e ci lanciò all'interno della famosa e gloriosa Pro Loco orlandina; diventammo "I giovani della Pro-loco". In poco tempo meritammo di entrare nel Consiglio direttivo prima, e nell'Ufficio di presidenza dopo, con Tano Cuva presidente, io Vice e Antonio Librizzi segretario. Furono gli anni della riscoperta della "Processione a Mare di Maria SS. di Porto Salvo", di "October Festa", delle mostre di arte figurativa ed artigianale, del collateralismo con la "Vita e Paesaggio", della nascita del Gruppo di artisti orlandini, della famosa "Segheria Micale", delle "Operazioni Culturali nel Sociale"...

Ed io c'ero, partecipavo, pensavo di servire la comunità, la cultura, l'arte...

Dopo arrivò la famosa "Seconda Conversione", la "chiamata". L'ho definita sempre tiratina d'orecchio, del tipo: "dove sei stato? Ritorna all'ovile, pecorella smarrita".

E fu un crescendo. Pensai di aver scoperto la mia vocazione e dunque la mia missione. Responsabile diocesano degli adulti di Azione Cattolica andavo da Mistretta a Patti per assemblee, convegni, ritiri spirituali, Campi Scuola. Poi presidente dell'Azione Cattolica orlandina, l'esperienza nel Rinnovamento nello Spirito, il Ministero Straordinario dell'Eucarestia...

Ed io c'ero, partecipavo, pensavo di servire la comunità, la cultura, l'arte...e adesso anche l'UOMO, nella sua interezza.

Promozione umana e spirituale, organizzazione, formazione ed informazione erano diventate le priorità assolute. Intanto, però, i miei colleghi progettavano, dipingevano, crescevano nell'attività scelta come professione, come mestiere; erano ben considerati ed affermati non solo socialmente ma anche economicamente. Avevano posto la loro attività come priorità.

Adesso tu mi dici, con la schiettezza che ti contraddistingue: "...a Capo d'Orlando da tutti vieni considerato solo... "un povero CRISTO"! Tipo... quello della foto, vah!!"

In me è sorto l'interrogativo: ALLORA HO SBAGLIATO TUTTO?... Sono stato soltanto un idealista, un sognatore?... Se è vero come è vero, perchè i fatti e gli accadimenti in ambito elettorale, politico, professionale ed ecclesiale lo dimostrano (scarsa considerazione, tradimenti, rinnegamenti, estromissioni...), in effetti, alla resa dei conti: quella voglia di esserci, di partecipare, di servire, dove mi ha condotto?... Se il risultato è quello che tu dici, mi ha condotto verso l'insuccesso, verso la sconfitta umana e professionale, verso la disfatta esistenziale. Un desolante e squallido risultato dopo anni ed anni di attivismo.
In questi trent'anni ho prodotto solo fumo; non c'è ombra di arrosto...di considerazione, almeno su uno dei tanti livelli di interesse coltivato. Ho condotto la mia persona alla mortificazione della figura di architetto, di artista, di giornalista, di professore, di mistico, di contemplativo?... "Uno, nessuno e centomila"?..."un povero CRISTO"! Tipo... quello della foto, vah!!"

SILENZIO!!!... Ho fatto silenzio. Ho cercato di capire.

Il motivo scatenante, per questa presa di coscienza, è stato "Il Grande Carrello". Avevo inteso offrire alla comunità, attraverso internet, una opportunità perchè Il sindaco scelto dal popolo e quindi con pieno diritto a governare potesse sganciarsi dalla dipendenza a fattori esterni che lo condizionassero e lo tenessero vincolato a degli assessori, tre dei quali, secondo i fatti prodotti ad oggi, si sono rivelati inutili ed uno anche dannoso per il futuro di Capo d'Orlando. Nessuno in genere ha il coraggio di dire che "IL RE E' NUDO"... con questo meraviglioso strumento, volevo offrire, attraverso il sondaggio (speravo che nessuno lo manovrasse per lasciarlo proprio come opportunità di giudizio generale ma indicativo della realtà politico-amministrativa locale) un modo per far comprendere a chi ci amministra che oggi più che mai è richiesta competenza e professionalità, inventiva e senso organizzativo. Volevo capire se l'idea che mi sono fatto di questi tre incapaci coincidesse con il parere dei più per dirgli, magari, di dedicarsi a tempo pieno  a quello che sanno fare e di non fare gli amministratori a tutti i costi... con costi alti per la società orlandina.

Anche questo, un modo per dare spazio a quella insopprimibile voglia di esserci, di partecipare, di servire.

MA QUANTO TEMPO HO PERSO? QUANTO TEMPO HO SOTTRATTO AL MIO LAVORO? CHI ME L'HA FATTO FARE? PERCHE' INIMICARMI LE PERSONE? CON QUALI RISULTATI? SONO REALMENTE CONOSCIUTO PER QUELLO CHE SONO, CHE SO E CHE SPERIMENTO O PER QUANTO INFASTIDISCO GLI ALTRI?

La risposta che mi sono dato è la seguente: litigo facilmente per salvaguardare il diritto, la giustizia ( ciò che è giusto, nel senso di positivo, utile, equo per tutti), la Verità rivelata. Sento il bisogno di promuovere più che di promuovermi (nella rubrica degli architetti ci sono altri colleghi e non ci sono io; nella rubrica Ars Net ci sono altri colleghi e non ci sono io; avrei tante cose da dire sul P.R.G. sulla pianificazione territoriale ed urbanistica e faccio sempre altro; avrei da far vedere quanto abbiamo prodotto a livello di attività didattica e non lo faccio; potrei parlare delle mie particolari esperienze spirituali e non lo faccio...) come architetto, come professore, come artista, come Frate Sole (amico spirituale). Non ho fatto niente per far conoscere il mio pensiero, la mia weltanschauung. 

MI SONO RESO CONTO CHE, FORSE, DOVREI CAMBIARE PROSPETTIVA, E  PIU' CHE PARLARE DEGLI ALTRI DOVREI SERVIRLI: CON IL SILENZIO QUANDO SONO TROPPI A PARLARE; CON L'ESEMPIO QUANDO C'E' BISOGNO DI FATTI CONCRETI; CON LA PAROLA QUANDO GLI ALTRI FANNO TROPPO SILENZIO.

Attraverso Nino ho capito che se veramente voglio servire la mia comunità non devo contestare e criticare come fanno tutti; non devo prendermela con degli amministratori perchè sono incapaci, ma devo dimostrare loro, come e con quali fatti, dal mio punto di vista, è possibile fare di più e meglio; devo mettere a disposizione conoscenze, competenze e capacità (le tre famose "C") a servizio della collettività. 

Questo strumento (capodorlandonline), come il Giornale Murale nell'Isola pedonale, dovranno servire per trovare spunti di riflessione, esempi di vita, risposte agli interrogativi sull'uomo e sul suo fine ultimo, sulla natura, sull'io, sulla società e sulla storia; sul reale che è frutto di un'idea e non del caso o dell'improvvisazione. La politica come "cultura dell'agire" nel quotidiano ma secondo un fine, un obiettivo da raggiungere (quale? Per chi? Come?). L'arte e l'urbanistica diventeranno gli assi privilegiati, le direttrici essenziali. La spiritualità nobiliterà il cuore dell'UOMO perchè si realizzi nei fatti, al di là dei convegni, l'incontro fra fede e cultura.

Grazie Nino Monastra.

Da oltre vent'anni prego il Signore, ogni giorno, perchè mi renda santo santificatore... magari agli occhi della gente sono apparso ed appaio come un illuso e un mistificatore..."un povero CRISTO"! Tipo... quello della foto, vah!!"; probabilmente avrò sbagliato tutto e sicuramente non ho fatto niente di buono fino ad oggi... ma mentre gli altri si arricchivano io ho scoperto una cosa importante: la vita ha un senso se sempre, comunque e in qualunque modo ci adoperiamo per il bene degli altri e in qualunque modo li aiutiamo a crescere e a maturare. Tu oggi l'hai fatto con me, spero che da oggi io possa farlo per gli altri e fra questi altri ci possa essere qualcuno che poi possa servire ad altri ancora. S. Francesco spesso pregava così: "Signore, fa che inizi oggi a compiere il bene che nulla di buono ho fatto fino adesso..." Quindi non è mai troppo tardi per ricominciare ed io voglio ricominciare. HO SBAGLIATO PROSPETTIVA? SI RICOMINCIA... E lo vedrai con le nuove pagine che pubblicheremo e con il nuovo taglio che assumerà Capodorlandonline.

Voglio concludere, però, dicendoti che il Cristo, io, voglio imitarlo davvero. Anzi, devo dirti che so per certo (lo diceva anche S. Pio da Pietrelcina) che non si può diventare santi se non si diventa altro Cristo. Consentimi questa presunzione, con le ovvie, indiscusse distanze rispetto agli esempi citati, ma anch'io aspiro alle alte vette dove volano le "aquile spirituali". Quindi, tutto sommato, in quest'ottica, l'essere considerato povero Cristo mi sta bene.


Franco Spaticchia

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