Ha un nome e cognome l’autorevole esponente politico dell’Mpa che ha scatenato le ire di ROBERTO CERRETI e SEBASTIANO TAMA’, rispettivamente capigruppo alla Provincia e al Comune di Messina. Sul banco degli accusati finisce il sindacalista ANTONINO CALA’, per tutti NINO, sposato con due figlie, originario di Tortorici, residente a Caprileone, domiciliato a Capo d’Orlando in contrada Forno. CALA’, un passato da vice-sindaco e assessore al Comune di Caprileone sia con il sindaco PEPPINO GRASSO che con l’attuale primo cittadino BERNADETTE GRASSO, ha aderito al Gruppo Misto al Consiglio provinciale dopo essere stato eletto alle elezioni del 15 e 16 giugno 2008 nell’Mpa nel collegio n. 6 “S.Agata Militello-Mistretta”. Da qui la dura presa di posizione di CERRETI e TAMA’ che non accettano questo continuo cambio di casacche all’interno dell’Mpa. “I sottoscritti Roberto Cerreti e Sebastiano Tamà- recita la nota inviata all’on. CARMELO LO MONTE, commissario provinciale dell’Mpa-, rispettivamente capigruppo dell’Mpa alla Provincia Regionale ed al Comune di Messina, comunicano di aver inviato questa mattina al Commissario provinciale dell’Mpa, on. Carmelo Lo Monte, opportuna nota, con la quale si chiede, a seguito dell’ennesima fuoriuscita di un consigliere provinciale dal gruppo autonomista, di ottenere un incontro immediato con i vertici messinesi del partito, al fine di intervenire immediatamente con una verifica delle scelte fatte dall’Mpa nelle Giunte Provinciali e Comunali e negli organi di sottogoverno, che ad oggi hanno caratterizzato, non condivise, la perdita di Consiglieri Provinciali, Comunali e di Quartiere. È indubbia la delicatissima situazione politica che vive il movimento a Messina, con un centrodestra nervoso che, nei limiti della dialettica politica, cerca, come si evince dalle ultime scelte operate in ambito di strutture collegate dal sindaco Giuseppe Buzzanca e dal presidente della Provincia Nanni Ricevuto, di ghettizzare gli Autonomisti nel tentativo di bloccare la crescita delle forze legate al Presidente della Regione Raffaele Lombardo. In questo clima rovente si unisce la non facile interpretazione di molte scelte fatte dai dirigenti messinesi, che non facendo condividere agli eletti nei vari consessi gli eventuali indicati nelle varie giunte e nei cosiddetti enti di sottogoverno, ma imponendole d’autorità, hanno scatenato l’ira dei diversi rappresentanti istituzionali eletti a tutti i livelli messinesi, con l’enorme nocumento ad oggi, della mortificazione delle liste elettorali dell’Mpa, che hanno perso diversi rappresentanti eletti. Evitando di entrare nel campo delle valutazioni dell’operato dei vari componenti nominati e non elettivi, appare indubbio, che è inammissibile consentire che l’Mpa continui a perdere pezzi nei vari consigli (tre consiglieri alla Provincia, uno al Comune e diversi al quartiere), perché accusato di mancanza di democrazia all’interno e di atteggiamento ”schizofrenico” nelle scelte. Pertanto l’invito al Commissario Lo Monte a provvedere immediatamente alla convocazione straordinaria ed urgente dei vertici del partito con i rappresentanti eletti, al fine di attuare opportuna verifica sulle scelte ad oggi fatte e sui vari incarichi assegnati, ponendo finalmente la basi- conclude la nota dei due capigruppo- per una maggiore condivisione del progetto autonomista e delle scelte operate dal partito, anche a Messina”.
g.l.
Edited by, martedì 22 settembre 2009, ore 18,28.