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Katia Mammana
Agorą: Arte - Cultura - Religione

Gennaio 2002

San Gabriele

 

 

Il Programma 

 

Il santo dei giovani nella chiesa 
Cristo Re di Capo d'Orlando
04.02.2002

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Un santo fra noi...San Gabriele

       

Pare proprio che Capo d'Orlando, con la sua bellezza, attiri anche i santi.
Ma si sa che in genere coloro che seguono Dio più da vicino, decidono di non perdere tempo sia in vita che in morte, quindi, si può dedurre che il passaggio dalle nostre parti di illustri e più o meno noti santi, non sia certamente casuale. L'anno scorso, a sorpresa, la Parrocchia di S. Antonio, accolse le reliquie di Santa Teresina di Lisieux, una delle sante più conosciute oggi, soprattutto fra i giovani. In quell'occasione arrivarono devoti della giovanissima santa Dottore della Chiesa da tutti i paesi vicini: una folla da grandi occasioni, vista forse solo in occasione di qualche atteso concerto estivo. Quest'anno, come se già non fosse bastato, ecco arrivare nel paese più turistico del Tirreno, un giovane che ha vissuto la maggior parte della sua vita in un convento abbastanza distante dal mare, ai piedi del gran Sasso. In molti si sono chiesti il perché di questa visita, ma in certi casi è bene imparare che le domande non si fanno, anche perché spesso non ci sono risposte logiche da poter dare. San Gabriele dell'Addolorata visita la nostra cittadina punto e basta;

 Allora vediamo di conoscere meglio la storia di questo giovane visitatore, divenuto santo in soli 24 anni, la cui vita poco usuale, ha poggiato su valori e convinzioni incredibilmente attuali. Gabriele, ovvero al secolo Francesco Possenti, figlio del governatore di Assisi, secondo gli amici biografi non era certamente un ragazzo che non sapeva godere del bello della vita, anzi, si distingueva come leader incontrastato in tutto ciò che faceva. Allo studio affiancava lo sport, la recitazione, la danza, le serate con gli amici, fra i quali spiccava per le sue trovate sempre divertenti e geniali oltre che per la sua bellezza. Insomma, fino a qui tutto normale, fidanzamento incluso. Lo stravolgimento dell'esistenza di questo ragazzo avviene a 18 anni, quando quelle stesse doti che facevano di lui un vincente agli occhi del mondo gli fecero scoprire che soltanto dare la vita per qualcosa di grande poteva renderlo veramente felice, ancora più felice. E pare che questo qualcosa di grande Francesco lo abbia trovato in Dio stesso, scelto dal giovane come unico "divertimento", unica "passione" della sua semplice ma altrettanto intensa vita. 

Divenuto religioso nella Congregazione dei Passionisti, visse una vita apparentemente ordinaria, faceva infatti le stesse cose che facevano gli altri compagni di avventura, però in modo evidentemente speciale se, dopo oltre 200 anni dalla morte, è stato dichiarato santo e, per giunta, patrono dei giovani di tutto il mondo.

Una venuta quella di S. Gabriele, dunque, che sembra veramente poco casuale: se i santi, infatti, sono additati dalla Chiesa come esempi da seguire per tutti i credenti, non sempre il buon consiglio viene seguito da tutti quelli che, borbottando la loro idea un po' poco generosa nei confronti della Chiesa, e ritenendo i santi degli extraterrestri con poteri straordinari sbarcati da altre galassie, continuano, comunque e incredibilmente, a dirsi cristiani. Tra questi, tanti sono giovani, un po' stanchi, per giunta, della loro fede "provata" dalle moderne tecnologie tendenti a rendere tutto e subito facile, perfettamente dimostrabile. Forse San Gabriele gira proprio per questo, per dire la sua a modo suo sulla vita, sulle scelte, per dirla ai suoi, ai giovani un po' disillusi di oggi.

Ma è possibile essere moderni con una tunica addosso? E' possibile essere credibili con un nome come il suo? E' possibile parlare il linguaggio "web" di oggi se si è vissuti dentro quattro mura una vita diversa da quella comune e all'apparenza tremendamente monotona? E' possibile richiamare l'attenzione dei giovani abituati a girare il mondo navigando da casa, da santo vissuto per giunta nel 1800? E' possibile suscitare sensazioni nuove, nuova forza interiore che dia senso profondo alla vita, senza usare mezzi che puzzano di "fumo" o di altra roba del genere? Ancora una volta non c'è una risposta logica e immediata, forse è bene lasciar fare a modo suo al giovane Gabriele dell'Addolorata.



          
                                                                       Katia Mammana  

 

 

 

 

 

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