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Katia Mammana
Agorà: Arte - Cultura - Religione

Febbraio 2002
 

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Un Tesoro chiamato Vita
 

Domenica 10 febbraio in tutta l’Italia, in vario modo, si è celebrata la Giornata per la Vita.

Nelle Chiese, nelle piazze, negli ambienti della cultura, si è dato risalto a questa tematica fondamentale.

Mi sembra importante dare spazio alle parole del Papa che, in occasione di questo avvenimento si è così espresso: «La “Giornata per la Vita” è un’occasione propizia per riflettere su quel valore così fondamentale, che è la vita dell’uomo.

                                                   
Il tema proposto dai Vescovi quest'anno è: "Riconoscere la vita". Riconoscere significa, anzitutto, riscoprire con rinnovato stupore ciò che la stessa ragione e la scienza non temono di chiamare "mistero". La vita, specialmente la vita umana, suscita l'interrogativo fondamentale, che il Salmista esprime in modo insuperabile: "Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, / il figlio dell'uomo perché te ne curi?" (Sal 8, 5).
Riconoscere significa inoltre garantire ad ogni essere umano il diritto a svilupparsi secondo la proprie potenzialità, assicurandone l'inviolabilità dal concepimento alla morte naturale. Nessuno è padrone della vita; nessuno ha il diritto di manipolare, opprimere o addirittura togliere la vita, né quella altrui né la propria. Tanto meno può farlo in nome di Dio, il quale è l'unico Signore e il più sincero amante della vita. I martiri stessi non si tolgono la vita, ma, per rimanere fedeli a Dio e ai suoi comandamenti, accettano di venire uccisi.
 Riconoscere il valore della vita comporta coerenti applicazioni sotto il profilo giuridico, specialmente a tutela degli esseri umani che non sono in grado di difendersi da soli, quali i nascituri, i disabili psichici, i malati più gravi o terminali.

Riguardo, in particolare, all'embrione umano, la scienza ha ormai dimostrato che si tratta di un individuo umano che possiede fin dalla fecondazione la propria identità. E' pertanto logicamente esigibile che tale identità venga anche giuridicamente riconosciuta, anzitutto nel suo fondamentale diritto alla vita, come domanda con apprezzabile iniziativa il "Movimento per la Vita" italiano».

A proposito dell’embrione, mi sembra utile riportare un’interessante sentenza del TAR del Lazio su ricorso del Movimento per la Vita, che, a mio avviso, rappresenta un importante traguardo verso il riconoscimento della verità sulla persona umana.
 Il Tribunale amministrativo ha accolto, sia pure non in toto, il ricorso, vietando la diffusione del Norlevo
(o più comunemente pillola del giorno dopo), annullando il provvedimento amministrativo di autorizzazione dell’allora ministro Veronesi. E’ stato infatti riconosciuto che il foglietto illustrativo è ingannevole per le utenti in quanto tace la vera azione del farmaco che è distruttrice dell'ovulo fecondato. Appena sarà esecutiva la sentenza la “Pillola del giorno dopo” dovrà quindi sparire dalle farmacie fino a quando il ministro della Salute non avrà emesso, se lo riterrà opportuno, un nuovo decreto autorizzativo.


Per il resto il Tribunale si limita a non entrare nel merito della questione principale, affermando di non essere in grado di fissare il momento d'inizio della gravidanza. I giudici inoltre si limitano ad affermare che le procedure previste dalla legge 194 non sono applicabili al Norlevo in quanto concepiti quando interventi tanto precoci di soppressione dell’embrione non erano neppure ipotizzabili.
L’unico dato certo è che il Tar, dando ragione a Forum delle associazioni familiari e Movimento per la vita, ha smascherato la menzogna di chi vorrebbe far passare per contraccettivo un prodotto che contraccettivo non è, in quanto sopprime un embrione.

Mi sembra davvero un passo in avanti cominciare a chiamare le cose col loro vero nome, poi, come sempre, ciascuno potrà agire secondo coscienza, ma, soltanto valutando con esattezza e sincerità le conseguenze vere di un’azione, possiamo sperare di crescere…a qualunque età e a qualunque prezzo.

Katia Mammana

 

Come approfondimento della tematica contenuta nella sentenza del Tar, proponiamo un intervento del Presidente nazionale del Movimento per la Vita, fatto proprio a Capo d’Orlando lo scorso anno, in occasione di un incontro-dibattito con gli studenti delle Scuole Superiori.  

L’incontro prendeva spunto da un volantino diffuso dal Movimento per la vita, insieme all’Associazione Medici Cattolici Italiani, al Forum delle Associazioni Familiari e all’Unione Cattolica Farmacisti Italiani. Il volantino spiegava a chiare lettere che: «La pillola del giorno dopo impedisce l’impianto dell’ovulo fecondato, cioè dell’embrione umano, nell’utero materno provocandone l’espulsione e la morte. Interrompe una vita umana già iniziata, quindi è abortiva». Attraverso questo strumento le associazioni desideravano dare ai possibili «utenti» della pillola che «previene» le gravidanze indesiderate, informazioni utili sui meccanismi di azione della stessa, così da consentire loro un eventuale «consenso informato» all’uso.

Casini interpellato sull’argomento davanti ad un’assemblea composta in maggioranza da giovani, “lungi da intraprendere un discorso contro qualcosa”, ha cominciato la sua relazione nel segno del sì: del “sì alla vita”. Attraverso esemplificazioni, tratte anche dalle norme di diritto dei secoli passati, ha portato i presenti a riflettere sul concetto di eguaglianza e di libertà. 

    

 “La libertà è una facoltà misteriosa per la quale si è capaci di amare, si ama perchè si è liberi. Dov’è la libertà se la esprimo con la negazione dell’altro? Libertà significa che ti riconosco di un valore uguale al mio”. Casini ha spiegato ai ragazzi come il fondamento che, l’essere umano comincia quando il non-essere diventa essere, al momento del concepimento, è segno di civiltà di rispetto dell’altrui dignità non sopprimere la vita di chi, anche se piccolissimo, è già un uomo a tutti gli effetti”. A questo punto, la conseguente trattazione del tema della pillola del giorno dopo, partita dalla riflessione sul senso della vita e sull’importanza che alla vita è data o non data, è proseguita con la descrizione scientifica dei meccanismi di funzionamento del Norlevo.

La pillola, ha spiegato Casini, interrompe il “dialogo” tra l’eventuale embrione, formatosi nelle tube, e la mamma, dialogo che utilizza un misterioso linguaggio chimico e, attraverso il quale, la madre, ovviamente in modo inconsapevole, prepara naturalmente il proprio utero per accogliere il piccolissimo figlio. L’interruzione di questi impulsi, ad opera del Norlevo, impedisce che la mamma si prepari all’annidamento dell’eventuale embrione, provocandone l’espulsione e la morte. Casini, ha continuato il proprio intervento rispondendo alle domande, o prendendo spunto dagli interventi di alcuni ragazzi e ha concluso l’incontro-dibattito, inneggiando alla vita e al rispetto che ognuno, nel segno della civiltà, deve attribuirle, invitando i giovani a prendere atto di quanto ascoltato, nel corso della mattinata, anche solo per potervi confrontare le proprie convinzioni.

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                                                                       Katia Mammana  

 

 

 

 

 

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