Domenica
10 febbraio in tutta lItalia, in vario modo, si è
celebrata la Giornata per la Vita.
Nelle
Chiese, nelle piazze, negli ambienti della cultura, si è
dato risalto a questa tematica fondamentale.
Mi
sembra importante dare spazio alle parole del Papa che, in occasione
di questo avvenimento si è così espresso: «La
Giornata per la Vita è unoccasione propizia
per riflettere su quel valore così fondamentale, che è
la vita delluomo.

Il tema proposto dai Vescovi quest'anno è: "Riconoscere
la vita". Riconoscere significa, anzitutto, riscoprire con
rinnovato stupore ciò che la stessa ragione e la scienza
non temono di chiamare "mistero". La vita, specialmente
la vita umana, suscita l'interrogativo fondamentale, che il Salmista
esprime in modo insuperabile: "Che cosa è l'uomo
perché te ne ricordi, / il figlio dell'uomo perché
te ne curi?" (Sal 8, 5).
Riconoscere significa inoltre garantire ad ogni essere umano
il diritto a svilupparsi secondo la proprie potenzialità,
assicurandone l'inviolabilità dal concepimento alla morte
naturale. Nessuno è padrone della vita; nessuno ha il
diritto di manipolare, opprimere o addirittura togliere la vita,
né quella altrui né la propria. Tanto meno può
farlo in nome di Dio, il quale è l'unico Signore e il
più sincero amante della vita. I martiri stessi non si
tolgono la vita, ma, per rimanere fedeli a Dio e ai suoi comandamenti,
accettano di venire uccisi.
Riconoscere il valore
della vita comporta coerenti applicazioni sotto il profilo giuridico,
specialmente a tutela degli esseri umani che non sono in grado
di difendersi da soli, quali i nascituri, i disabili psichici,
i malati più gravi o terminali.

Riguardo, in particolare, all'embrione umano, la scienza ha ormai
dimostrato che si tratta di un individuo umano che possiede fin
dalla fecondazione la propria identità. E' pertanto logicamente
esigibile che tale identità venga anche giuridicamente
riconosciuta, anzitutto nel suo fondamentale diritto alla vita,
come domanda con apprezzabile iniziativa il "Movimento per
la Vita" italiano».
A
proposito dellembrione, mi sembra utile riportare uninteressante
sentenza del TAR del Lazio su ricorso del Movimento per la Vita,
che, a mio avviso, rappresenta un importante traguardo verso
il riconoscimento della verità sulla persona umana.
Il
Tribunale amministrativo ha accolto, sia pure non in toto, il
ricorso, vietando la diffusione del Norlevo (o più comunemente pillola del giorno
dopo), annullando il provvedimento amministrativo di autorizzazione
dellallora ministro Veronesi. E stato infatti riconosciuto
che il foglietto illustrativo è ingannevole per le utenti
in quanto tace la vera azione del farmaco che è distruttrice
dell'ovulo fecondato. Appena sarà esecutiva la sentenza
la Pillola del giorno dopo dovrà quindi sparire
dalle farmacie fino a quando il ministro della Salute non avrà
emesso, se lo riterrà opportuno, un nuovo decreto autorizzativo.

Per il resto il Tribunale si limita a non entrare nel merito
della questione principale, affermando di non essere in grado
di fissare il momento d'inizio della gravidanza. I giudici inoltre
si limitano ad affermare che le procedure previste dalla legge
194 non sono applicabili al Norlevo in quanto concepiti quando
interventi tanto precoci di soppressione dellembrione non
erano neppure ipotizzabili.
Lunico dato certo è che il Tar, dando ragione a
Forum delle associazioni familiari e Movimento per la vita, ha
smascherato la menzogna di chi vorrebbe far passare per contraccettivo
un prodotto che contraccettivo non è, in quanto sopprime
un embrione.
Mi
sembra davvero un passo in avanti cominciare a chiamare le cose
col loro vero nome, poi, come sempre, ciascuno potrà agire
secondo coscienza, ma, soltanto valutando con esattezza e sincerità
le conseguenze vere di unazione, possiamo sperare di crescere
a
qualunque età e a qualunque prezzo.
Katia Mammana
Come approfondimento della
tematica contenuta nella sentenza del Tar, proponiamo un intervento
del Presidente nazionale del Movimento per la Vita, fatto proprio
a Capo dOrlando lo scorso anno, in occasione di un incontro-dibattito
con gli studenti delle Scuole Superiori.
Lincontro
prendeva spunto da un volantino diffuso dal Movimento per la
vita, insieme allAssociazione Medici Cattolici Italiani,
al Forum delle Associazioni Familiari e allUnione Cattolica
Farmacisti Italiani. Il volantino spiegava a chiare lettere che:
«La pillola del giorno dopo impedisce limpianto dellovulo
fecondato, cioè dellembrione umano, nellutero
materno provocandone lespulsione e la morte. Interrompe
una vita umana già iniziata, quindi è abortiva».
Attraverso questo strumento le associazioni desideravano dare
ai possibili «utenti» della pillola che «previene»
le gravidanze indesiderate, informazioni utili sui meccanismi
di azione della stessa, così da consentire loro un eventuale
«consenso informato» alluso.
Casini interpellato
sullargomento davanti ad unassemblea composta in
maggioranza da giovani, lungi da intraprendere un discorso
contro qualcosa, ha cominciato la sua relazione nel segno
del sì: del sì alla vita. Attraverso
esemplificazioni, tratte anche dalle norme di diritto dei secoli
passati, ha portato i presenti a riflettere sul concetto di eguaglianza
e di libertà.
La libertà è una facoltà
misteriosa per la quale si è capaci di amare, si ama perchè
si è liberi. Dovè la libertà se la
esprimo con la negazione dellaltro? Libertà significa
che ti riconosco di un valore uguale al mio. Casini ha
spiegato ai ragazzi come il fondamento che, lessere
umano comincia quando il non-essere diventa essere, al momento
del concepimento, è segno di civiltà di rispetto
dellaltrui dignità non sopprimere la vita di chi,
anche se piccolissimo, è già un uomo a tutti gli
effetti. A questo punto, la conseguente trattazione del
tema della pillola del giorno dopo, partita dalla riflessione
sul senso della vita e sullimportanza che alla vita è
data o non data, è proseguita con la descrizione scientifica
dei meccanismi di funzionamento del Norlevo.
La pillola,
ha spiegato Casini, interrompe il dialogo tra leventuale
embrione, formatosi nelle tube, e la mamma, dialogo che utilizza
un misterioso linguaggio chimico e, attraverso il quale, la madre,
ovviamente in modo inconsapevole, prepara naturalmente il proprio
utero per accogliere il piccolissimo figlio. Linterruzione
di questi impulsi, ad opera del Norlevo, impedisce che la mamma
si prepari allannidamento delleventuale embrione,
provocandone lespulsione e la morte. Casini, ha continuato
il proprio intervento rispondendo alle domande, o prendendo spunto
dagli interventi di alcuni ragazzi e ha concluso lincontro-dibattito,
inneggiando alla vita e al rispetto che ognuno, nel segno della
civiltà, deve attribuirle, invitando i giovani a prendere
atto di quanto ascoltato, nel corso della mattinata, anche solo
per potervi confrontare le proprie convinzioni.
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