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Katia Mammana
Agorà: Arte - Cultura - Religione

Marzo 2002

 
 

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Un progetto...Amico
 

Un gran finale davvero originale quello del Progetto Amico che, mercoledì scorso, con una coloratissima ed estetica mostra, allestita nella Pinacoteca Comunale, accompagnata dalla presentazione dell'opuscolo sulle attività svolte, ha voluto ricordare il lavoro svolto dall'equipe operativa in questi anni d'intensa attività a vantaggio dei minori.
Viva soddisfazione per l'operato degli operatori socio-psico-pedagogici è stato espresso dall'Assessore Teresa Restifo, intervenuta come rappresentante del Comune capofila del progetto.
Alcuni membri dell'equipe hanno illustrato nei loro interventi le finalità perseguite dal progetto e le attività realizzate nell'ambito del programma di intervento a favore dei minori.
La Pedagogista Dora Torre ha evidenziato come il Progetto Amico sia nato nel Marzo 2000 in esecuzione alla legge 285/97, recante "Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l'infanzia e l'adolescenza". Tale normativa si colloca nello scenario di attenzione al tema dei minori, avviato con la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e costituisce un potente fattore di stimolo ad un nuovo modo di concretizzare politiche sociali per i minori ed affermare il diritto di cittadinanza.
"Le finalità dell'intervento programmato per il territorio di Capo d'Orlando e dintorni", ha spiegato la pedagogista, "Sono appunto quelle proprie della normativa nazionale: promuovere la conoscenza dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, con particolare attenzione alle problematiche minorili proprie del territorio; prevenire situazioni di crisi e di rischio psico-sociale; attivare un lavoro di rete; promuovere adeguati processi di crescita psico-socio-pedagogica.
Capo d'Orlando è stato il Comune capofila al cui progetto hanno aderito Caprileone, Naso, Brolo, Ficarra, Sinagra, Sant'Angelo di Brolo e Castell'Umberto.

L'intervento previsto dal progetto, elaborato dalla Cooperativa Nuova Presenza di Messina, ha proposto un ampio programma mirato a dare voce a tutte quelle forme di disagio presenti sul territorio, per le quali non si disponeva di dati reali ed attendibili.
Inizialmente il progetto ha previsto interventi di sostegno scolastico ed attività sportive; successivamente però gli interventi sono stati adattati alle diverse esigenze territoriali emerse durante lo svolgimento dello stesso. L'iniziativa ha coinvolto sia minori, di età compresa tra i 6 e i 18 anni, sia famiglie, poiché in un'ottica di sistema è opportuno progettare ed intervenire non solo sul singolo".
Lo psicologo Massimo Franchina ha parlato della metodologia utilizzata dall'equipe psico-socio-pedagogica, che ha posto le sue basi sulla conoscenza territoriale, sull'attuazione di progetti individualizzati per minori, sulla presa in carico di nuclei familiari, sulla verifica in itinere degli stessi sulla scorta delle finalità e degli obiettivi previsti.
Fondamentale per l'attuazione del Progetto Amico il lavoro di rete, in collaborazione con la Dispersione Scolastica, la Scuola, i servizi Sociali territoriali che si sono rivelati risorse importanti lungo il cammino lavorativo. Proprio tale coinvolgimento delle forze presenti sul territorio per una politica a favore dell'infanzia, insieme ad un maggiore coinvolgimento dei minori in attività formative e in attività volte a valorizzare il tempo libero, oltre che un maggiore coinvolgimento dei minori multiproblematici in un percorso educativo che favorisse il loro inserimento nel tessuto sociale di appartenenza, sono stati gli obiettivi specifici del progetto.
L'Assistente Sociale dell'equipe, sr Emma Di Ganci, dell'Istituto Religioso Suore del Bell'Amore, ha per l'appunto posto l'accento sulla aperta e fattiva collaborazione delle Amministrazioni Comunali che ha reso possibile la concreta attivazione dei percorsi socio-educativi per i minori del territorio, secondo le finalità del progetto. "Sono due, infatti, i pilastri su cui esso si è fondato: i minori come protagonisti e il lavoro di rete, l'esserci cioè tutti anche se da lontano. Vista l'importanza del lavoro di rete, per una più efficace attuazione della L. 258/97, come equipe del progetto si è cercato di collaborare con chi nel territorio operava già da tempo con i minori: Scuola, Enti, Associazioni, Gruppi e Referenti.
I minori contattati sono 1400 circa. Si sottolinea la parola contattati", dice sr Emma, "in quanto si riferisce all'ampio campo di azione nel quale il Progetto Amico ha agito: Interventi a largo raggio e sporadici, come alcune iniziative sportive, di informazione e consulenza per classi e/o plessi scolastici, feste e iniziative culturali. I gruppi costanti dei minori, ossia quelli con frequenza settimanale, erano costituiti in media da 10-15 unità".
La maggiore partecipazione, legata alle attività sportive curate dall'Istruttore Isef Pippo Ferrarotto, si è registrata nell'ambito dei ragazzi, circa il 54% del totale.
Diversissime le attività proposte ai minori nei diversi paesi interessati dal progetto: dai laboratori di ricamo, di castelli in carta crespa, di pasta di sale, ceramica, pittura, danza, favole, 'materiali poveri' ecc.., alle attività sportive con relativi tornei, alla feste di Natale, Carnevale e fine anno, al cineforum, alle escursioni, solo per citare alcuni esempi.
A questo si aggiungono i progetti individualizzati, le attività di sostegno scolastico e di orientamento scolastico-professionale, oltre che la realizzazione, a Capo d'Orlando, di uno Sportello di consulenza e informazione psico-socio-pedagogica.
Per saperne di più sul Progetto Amico basta visitare la mostra alla Pinacoteca, ove è possibile ammirare i lavoretti dei ragazzi e le foto che testimoniano due anni d'intenso lavoro a servizio dei più piccoli.


   

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                                                                       Katia Mammana
 

Elaborazione grafica By Andrea Faraci

 

 

 

 

 

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