Un gran finale
davvero originale quello del Progetto Amico che, mercoledì
scorso, con una coloratissima ed estetica mostra, allestita nella
Pinacoteca Comunale, accompagnata dalla presentazione dell'opuscolo
sulle attività svolte, ha voluto ricordare il lavoro svolto
dall'equipe operativa in questi anni d'intensa attività
a vantaggio dei minori.
Viva soddisfazione per l'operato degli operatori socio-psico-pedagogici
è stato espresso dall'Assessore Teresa Restifo,
intervenuta come rappresentante del Comune capofila del progetto.
Alcuni membri dell'equipe hanno illustrato nei loro interventi
le finalità perseguite dal progetto e le attività
realizzate nell'ambito del programma di intervento a favore dei
minori.
La Pedagogista Dora Torre ha evidenziato come il Progetto Amico
sia nato nel Marzo 2000 in esecuzione alla legge 285/97, recante
"Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità
per l'infanzia e l'adolescenza". Tale normativa si colloca
nello scenario di attenzione al tema dei minori, avviato con
la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e costituisce un
potente fattore di stimolo ad un nuovo modo di concretizzare
politiche sociali per i minori ed affermare il diritto di cittadinanza.
"Le finalità dell'intervento programmato per il territorio
di Capo d'Orlando e dintorni", ha spiegato la pedagogista,
"Sono appunto quelle proprie della normativa nazionale:
promuovere la conoscenza dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,
con particolare attenzione alle problematiche minorili proprie
del territorio; prevenire situazioni di crisi e di rischio psico-sociale;
attivare un lavoro di rete; promuovere adeguati processi di crescita
psico-socio-pedagogica. 
Capo d'Orlando è stato il Comune capofila al cui progetto
hanno aderito Caprileone, Naso, Brolo, Ficarra, Sinagra, Sant'Angelo
di Brolo e Castell'Umberto.

L'intervento previsto dal progetto, elaborato dalla Cooperativa
Nuova Presenza di Messina, ha proposto un ampio programma mirato
a dare voce a tutte quelle forme di disagio presenti sul territorio,
per le quali non si disponeva di dati reali ed attendibili.
Inizialmente il progetto ha previsto interventi di sostegno scolastico
ed attività sportive; successivamente però gli
interventi sono stati adattati alle diverse esigenze territoriali
emerse durante lo svolgimento dello stesso. L'iniziativa ha coinvolto
sia minori, di età compresa tra i 6 e i 18 anni, sia famiglie,
poiché in un'ottica di sistema è opportuno progettare
ed intervenire non solo sul singolo".
Lo psicologo Massimo Franchina ha
parlato della metodologia utilizzata dall'equipe psico-socio-pedagogica,
che ha posto le sue basi sulla conoscenza territoriale, sull'attuazione
di progetti individualizzati per minori, sulla presa in carico
di nuclei familiari, sulla verifica in itinere degli stessi sulla
scorta delle finalità e degli obiettivi previsti.
Fondamentale per l'attuazione del Progetto Amico il lavoro di
rete, in collaborazione con la Dispersione Scolastica, la Scuola,
i servizi Sociali territoriali che si sono rivelati risorse importanti
lungo il cammino lavorativo. Proprio tale coinvolgimento delle
forze presenti sul territorio per una politica a favore dell'infanzia,
insieme ad un maggiore coinvolgimento dei minori in attività
formative e in attività volte a valorizzare il tempo libero,
oltre che un maggiore coinvolgimento dei minori multiproblematici
in un percorso educativo che favorisse il loro inserimento nel
tessuto sociale di appartenenza, sono stati gli obiettivi specifici
del progetto.
L'Assistente Sociale dell'equipe, sr Emma Di Ganci, dell'Istituto
Religioso Suore del Bell'Amore, ha per l'appunto posto l'accento
sulla aperta e fattiva collaborazione delle Amministrazioni Comunali
che ha reso possibile la concreta attivazione dei percorsi socio-educativi
per i minori del territorio, secondo le finalità del progetto.
"Sono due, infatti, i pilastri su cui esso si è fondato:
i minori come protagonisti e il lavoro di rete, l'esserci cioè
tutti anche se da lontano. Vista l'importanza del lavoro di rete,
per una più efficace attuazione della L. 258/97, come
equipe del progetto si è cercato di collaborare con chi
nel territorio operava già da tempo con i minori: Scuola,
Enti, Associazioni, Gruppi e Referenti.
I minori contattati sono 1400 circa. Si sottolinea la parola
contattati", dice sr Emma, "in quanto si riferisce
all'ampio campo di azione nel quale il Progetto Amico ha agito:
Interventi a largo raggio e sporadici, come alcune iniziative
sportive, di informazione e consulenza per classi e/o plessi
scolastici, feste e iniziative culturali. I gruppi costanti dei
minori, ossia quelli con frequenza settimanale, erano costituiti
in media da 10-15 unità".
La maggiore partecipazione, legata alle attività sportive
curate dall'Istruttore Isef Pippo Ferrarotto, si è registrata
nell'ambito dei ragazzi, circa il 54% del totale.

Diversissime le attività proposte ai minori nei diversi
paesi interessati dal progetto: dai laboratori di ricamo, di
castelli in carta crespa, di pasta di sale, ceramica, pittura,
danza, favole, 'materiali poveri' ecc.., alle attività
sportive con relativi tornei, alla feste di Natale, Carnevale
e fine anno, al cineforum, alle escursioni, solo per citare alcuni
esempi.
A questo si aggiungono i progetti individualizzati, le attività
di sostegno scolastico e di orientamento scolastico-professionale,
oltre che la realizzazione, a Capo d'Orlando, di uno Sportello
di consulenza e informazione psico-socio-pedagogica.
Per saperne di più sul Progetto Amico basta visitare la
mostra alla Pinacoteca, ove è possibile ammirare i lavoretti
dei ragazzi e le foto che testimoniano due anni d'intenso lavoro
a servizio dei più piccoli.
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