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La redazione di "America Oggi": l’unico quotidiano  italiano d’america
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I siciliani d'America collegati da un quotidiano di 16 pagine. Una tiratura di cinquanta mila copie distribuito ogni mattina in tutti gli stati dell’ est, nel New Yersey

La redazione di "America Oggi": l’unico quotidiano  italiano d’america

Franco Perdichizzi

A Westwood , una contea del New Yersey, a pochi passi dal Washington bridge , il ponte che separa lo stato più verde degli Usa   da New York ,  immersi nella natura; lì dove scoiattoli  e conigli saltano indisturbati, c’e’ una colonia dove tutti parlano italiano. 

Una vera eccezione  ormai negli states dove l’italiano, il siciliano , il napoletano e i vari dialetti della nostra  patria sono solo una prerogativa degli anziani o si leggono nelle insegne dei negozi alla moda della fifth avenue di Manhattan. Nemmeno a little Italy, soffocata da china town che ogni giorno rosicchia spazio e interessi, di oriundi italiani che parlano la  madre lingua neanche a parlarne. 

La colonia italiana qui,  in questa zona ricca degli states, dove tutto attorno si susseguono ville , giardini, piscine, parchi e strade larghissime, è quella di  “ America oggi” l’unico quotidiano  italiano d’america . 

“ Si è vero, ci dice Andrea Mantineo, il direttore , messinese doc,  con la testa e la mente sempre in Sicilia, il nostro problema sono proprio le nuove generazioni. I figli ed i nipoti degli italiani venuti qui con l’ultima ondata d’immigrazione degli anni cinquanta, purtroppo non parlano l’italiano per cui fra pochi anni i nostri lettori saranno veramente pochi”. 

Ed allora qual’e’ la ricetta per il futuro ? “ Abbiamo in programma di stampare il nostro quotidiano in due lingue, l’italiano e l’inglese. Credo che questa innovazione piacerà molto ai nipoti ed a pronipoti degli italiani d’america”.  "America Oggi” ha una tiratura di cinquanta mila copie e viene distribuito ogni mattina in tutti gli stati dell’ est. I  giornalisti che vi lavorano sono tramite una cooperativa i proprietari  della testata, avendola fondata alcuni anni fa,  dopo i licenziamenti avvenuti al giornale il Progresso . “ Sono soddisfatto delle mie scelte, ci dice Mantineo, alla domanda se rifarebbe tutto ciò che sinora ha fatto , le aspettative che avevamo riposto nel progetto si sono concretizzate e siamo orgogliosi del lavoro svolto da “America oggi” che rimane un punto di riferimento per tanti italo americani “. 

Il giornale va in stampa alle sette del pomeriggio e naturalmente le notizie arrivano dall’Italia tramite agenzia o canali televisivi satellitari e si riferiscono a sei ore prima, visto il fuso orario. Nell’organico naturalmente anche tanti corrispondenti dall’Italia e dagli  USA e si deve  anche  a costoro  il successo del giornale tra gli italo americani. 

Uno di questi è un veterano dei giornali italiani d’America. Prima al "Progresso" è poi approdato, già  dalla sua fondazione, ad "America Oggi", Si chiama Enzo De Luca, ottant’anni suonati, è frizzante come un ragazzino e non si lascia scappare nemmeno la più piccola notizia. Si  intrufola tra gli italo americani ed ogni loro iniziativa è puntualmente evidenziata sul giornale.  Attualmente e come ogni estate è in Sicilia a Patti, la sua città natia , da dove trasmette notizie a tamburo battente. "America Oggi",  con le sue 16 pagine, è anche il punto di riferimento per  gli italo americani  tifosi del calcio di casa nostra. “ C’erano grandi aspettative per i mondiali di Corea e Giappone, ci dice il veterano del pool sportivo del giornale, Antonio Cirino, un molisano di sessant’anni, fondatore anche lui della testata, ma poi i risultati negativi non solo sono stati una delusione ma hanno depresso non poco la comunità italiana che vedeva proprio nel successo preventivato una rivalsa d’immagine verso quelle comunità come la spagnola e la cinese, che ormai si vanno sempre più affermando negli states, sia per importanza culturale che per quella numerica”

Vito Taormina, un trentasettenne di Palermo  , figlio di un giornalista siciliano, da sei anni  in America ed al giornale, aggiunge “ tra i nostri lettori, la colpa  dell’ ’uscita anticipata dell’Italia  dai mondiali, è stata  addebitata agli azzurri che non hanno saputo reagire alla sorte avversa , in questo caso travestita da arbitri ”.  E’ l’ora di andare in rotativa, l’ufficio del direttore si riempie di giornalisti per controllare le pagine già composte e poi tutti a casa, si "volta pagina", da questo momento  si parla inglese e per  la lingua italiana appuntamento a domani pomeriggio, ma solo qui in questo lembo di terra dove, tra la natura più verde che si può,  c’e’ un lembo d’Italia anzi  di Sicilia.

FRANCO PERDICHIZZI

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