Ampelio Rinaldo e Marcello Sennati, due scultori senesi, coinvolti nel progetto denominato “ Memorial Project”
 
L'opera diretta dallo scultore Stephen Shaheen in lavorazione a Sandy Hook, una ex base militare amministrata dal National Park service 

Franco Perdichizzi

      Ancora pochi giorni ed il complesso marmoreo dedicato alle vittime degli attacchi terroristici dell’11 settembre negli Stati Uniti, sarà completato. 

      Si deve alla supervisione di due scultori italiani, di Siena, se l’opera avrà quella valenza artistica mondiale che sicuramente la collocherà tra quelle che lasceranno un segno nel futuro. Si tratta di Ampelio Rinaldo e Marcello Sennati che sono stati coinvolti nel progetto, denominato “ memorial project” da un loro allievo americano che per tanti anni ha studiato a Siena, Stephen Shaheen. 

      Sul progetto incombe però l’incognita della sua allocazione poiché , sia per motivi di sicurezza che d’immagine , c’e’ ancora molto indecisione. Attualmente i quattro grandi blocchi di marmo , su cui si sta lavorando, si trovano a Sandy Hook, una ex base militare, amministrata dal National Park service e proprio di fronte a Manhattan, lì dove sino all’anno scorso svettavano le due torri gemelle del World Trade Center . 

      Abbiamo raggiunto, proprio a Sandy Hook , i due scultori italiani e l’ideatore del progetto, il giovane ventinovenne Stephen Shaheen.  “ Ero in Italia, quando è avvenuta la tragedia, ci dice Stephen . Ho subito pensato al dramma che ha colpito le famiglie delle vittime, l’america e tutto il mondo. Così ho deciso di contribuire ad un  progetto che non facesse mai dimenticare l’orrore della violenza. Mi sono rivolto ai miei due docenti italiani e abbiamo schizzato il progetto.” 

     Vorrebbe continuare a parlare Stephen ma i due scultori senesi, docenti ormai in pensione, con quella loquacità tutta toscana, lo interrompono e come un fiume in piena mi raccontano il resto. Dice Sennati “ Ci stiamo dedicando cuore ed anima a questo progetto, abbiamo di fronte New York e voi non ci crederete siamo andati a visitarla solo due volte in sessanta giorni, a dimostrazione della grande volontà di concludere questa opera”. Aggiunge Rinaldi “ l’opera è composta da due torri di marmo bianco, che suggeriscono l’ immagine  del World Trade Center ,  culminate da figure umane che emergono in uno spasimo di dolore e due blocchi di granito nero, sui quali verranno inclusi i nomi di tutte le vittime degli attacchi aerei”. 

     I due scultori senesi, ritorneranno in patria la prossima settimana e a Sandy Hook rimarrà  Stephen con il compito di completare due blocchi di granito. Circa il perché del coinvolgimento dei due italiani, il giovane ci dice: “ la scuola scultorea italiana è la migliore del mondo. Avere la firma di due artisti senesi, sulle opere  significa per l’arte della scultura, il massimo." Il "memorial project" è uno sforzo che coinvolge tutta la comunità internazionale al fine di dedicare un tributo a coloro che hanno perso la vita l’11 settembre, così sono tanti i canali attraverso in quali giungono le donazioni alla fondazione cui fa riferimento Shaheen. La Vermont Quarries Corporation, che aveva già fornito il marmo per il Jefferson Memorial e la sede della corte suprema di Washington, ha donato le 35  tonnellate di marmo bianco Imperial Danby , la stessa quantità di pietra usata per le due torri gemelle. 

     I lavori del progetto sono iniziati il primo maggio di quest’anno e sinora migliaia di visitatori, tra i quali tantissimi studenti, hanno visitato l’area dove si sta realizzando l’opera. Naturalmente  le misure di sicurezza sono massime e raggiungere questa penisola , proprio di fronte  a New York, certo non è cosa facile. Posti di blocco e controllo di carte d’identità e passaporto, sono continui e assillanti  e questo certo per gli americani è uno scotto difficile da digerire. Per loro la libertà significava tutto , anche passeggiare per la strada privi di documenti ; ma i tempi sono cambiati e l’aria che si respira negli states, dove ogni casa,
ogni negozio, ogni ufficio espone la bandiera a stelle e strisce ,  non è più quella di un tempo, quando le vittime del terrorismo erano prerogative di altri popoli.

FRANCO PERDICHIZZI

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