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SPECIALE ESTATE DI FRANCO PERDICHIZZI PER  WWW.CAPODORLANDONLINE.IT
 
3° puntata: "I “ruggenti” anni Sessanta all'ombra dei circoli"...
 
 

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Foto by Franco Perdichizzi
 
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Capo d'Orlando L'Aurora e il Mutuo Soccorso, un tempo ispiratori dell'estate e oggi “rifugio” per i cinquantenni

I “ruggenti” anni Sessanta all'ombra dei circoli

Franco Perdichizzi

CAPO D'ORLANDO – Sino agli anni Sessanta le manifestazioni estive erano organizzate nella sede, non istituzionale ma culturalmente “importante”, del circolo Aurora: il “circolo dei nobili”, come veniva chiamato per le pseudo-aristocratiche radici di molti soci. Anche le delibere della Pro Loco orlandina, l'associazione turistica che metteva in pratica le iniziative, venivano ispirate in questa sede dove non era difficile scorgere, tra i tanti libri e giornali messi a disposizione dei soci, anche personaggi che poi sarebbero diventati noti e famosi. Come il barone Lucio Piccolo di Calanovella, che con i suoi inseparabili pantaloni a zuava era certamente il più eclettico socio del sodalizio. Ma non tutti erano ammessi a far parte del circolo e così fu naturale che ne venisse costituito un altro, più popolare ma certamente non meno frequentato: il Mutuo soccorso. Per un certo periodo degli anni Sessanta tutte e due i circoli erano ubicati nella centralissima piazza Matteotti, l'uno di fronte all'altro, a dominare il passeggio sulla via principale del paese, il corso Francesco Crispi. I due circoli sono ancora in attività, ma mentre quello dei nobili (nel frattempo trasferito in piazza Duca degli Abruzzi) sta segnando un lento declino, il circolo Mutuo soccorso resiste ancora sulla piazza centrale. Nei due circoli, o meglio sui marciapiedi, trascorrono il loro tempo libero durante l'estate quelli che negli anni Cinquanta e Sessanta furono i giovani rampanti del paese: dipendenti pubblici e privati , professionisti più o meno affermati, politici che furono o ancora in attività, tutti (o quasi) in pensione che non vogliono arrendersi all'età e lasciare il testimone ai più giovani e così cercano ancora d'influenzare coloro che siedono a palazzo Europa, nel tentativo di dire ancora la loro sul presente e futuro della città. L'orario migliore per frequentare i circoli è quello dell'aperitivo di mezzogiorno e della sera, e non è difficile scorgere anche qualche signora che ripercorre i tempi che furono. Ma di quei giovani che negli anni '50, '60 e '70 fecero la fortuna dei circoli, neanche l'ombra: «I tempi sono cambiati – dice il cardiologo Giuseppe Valenti, seduto con gli amici al Circolo dei nobili –. Una volta il circolo era l'unico punto di riferimento per il tempo libero. Ora, anche perché le distanze si sono ridotte tantissimo, i giovani preferiscono altre mete e altri modi di relax». Quelli che non sono soci, invece, trascorrono il loro tempo libero vivendo intensamente l'isola pedonale. «Per noi l'isola pedonale è meglio di un circolo – conferma il signor Carmelo Piccolo, pensionato –. Peccato che ancora non si è riusciti ad eliminare i pericoli dei ciclisti e dei pattinatori che con le loro incursioni mettono a rischio l'incolumità dei passanti». 

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Ma chi ancora non appartiene alla terza età, come trascorre il tempo libero a Capo d'Orlando? «È un vero problema – dicono all'unisono alcuni cinquantenni incontrati al porto –. Capo d'Orlando è sempre stata la città dei giovani, sia perché i più grandi avevano lasciato il paese per lavorare altrove, sia perché gli imprenditori del tempo libero pensano solo ai ragazzi». «Visto che nessuno pensa al tempo libero dei cinquantenni – aggiunge l'imprenditore Carmelo Giuffrè – abbiamo deciso di creare un'associazione dedicata a noi, perché TICO .jpg (61497 byte)
credo che dopo anni di lavoro sia giusto non lasciarsi andare». Ma a lasciarsi andare non pensano proprio Alfredo Fiocco e Umberto De Luca, che a 55 e 
54 anni hanno deciso di rimettersi in gioco con una impresa da guinness dei primati: il 13 settembre partiranno da Capo d'Orlando per un giro del mondo in barca a vela che durerà due anni. Torneranno nell'estate del 2005, dopo aver incontrato anche tutti quei coetanei che negli anni Cinquanta e Sessanta lasciarono Capo d'Orlando per cercare fortuna a Fremente, la cittadina australiana ora gemellata con Capo d'Orlando. 

Comunque per i meno giovani da un paio d'anni qualcosa, nel panorama del tempo libero, è cambiato. Lo spiegano i “matusa” Dario Mentisano, Gigi Vasi, Saverio Lipari e Nuccio Briguglio che da due anni gestiscono la discoteca La Tartaruga nell'intento di rinverdire i fasti degli anni Sessanta. «Abbiamo dedicato alcune serate settimanali alla musica di una volta, quella che a noi cinquantenni piace tanto. Inoltre cerchiamo sempre più la musica dal vivo perché a questa generazione vedere i musicisti suonare, mentre si balla, dà un senso di romanticismo difficilmente imitabile». Ma il tempo libero è anche cultura e così Franco Valenti, ingegnere di professione ma poeta per hobby, suggerisce un buon libro sulla storia dei nostri avi: Lucio Piccolo innanzitutto.

FRANCO PERDICHIZZI

      

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