CAPODORLANDONLINE PRESENTA:
"LE INTERVISTE IN RETE..."
a cura di ninìsottile
Questa settimana: Michael Hoeye - Scrittore
 

Michael Hoeye, 54 anni, aria da ragazzo senza età, capelli rossi punk, sguardo azzurro e look da "creativo", ha un curriculum ricchissimo: stilista e fotografo di moda, set designer nella New York che ruotava intorno allo Studio '54 negli anni '70, insegnante e copywriter, laureato in psichiatria e teologia e ora scrittore...

E' vero che non voleva scrivere quest'ultimo libro per ragazzi intitolato "Il tempo non si ferma per i topi"?

Sì è vero... L'ho scritto solo per mia moglie Martha, che si occupa di import di oggetti etnici... Lei era in Oriente, per lavoro... Una sera le mandai una e/mail in albergo, a Bangkok... Invece di una lettera, l'inizio di un racconto... Lei mi rispose: "Continua!"... E così è nato il libro...

I protagonisti sono animali che vivono come gli abitanti (umani) di una moderna metropoli. Perchè questa scelta?

Volevo scrivere in modo giocoso, far sorridere... Osservare gli animali è una cosa che mi dà allegria... Questo romanzo, tra il fantasy e il thriller, inizia nella città di Pinchester, abitata da topi, ratti, visoni e talpe, nella bottega del tranquillo topo orologiaio Hermux Tantamoq, dove capita una giovane topolina avventuriera... Da quel momento la vita di Hermux sarà piena di avventure... Il libro l'ho pubblicato a mie spese, ed è diventato un bestseller grazie al passaparola...

Lei vive nell'Oregon, dopo essere "fuggito" da New York. Se il libro la farà diventare ricco, continuerà a vivere in campagna?

La vera ricchezza è poter fare il lavoro che ci piace... E poter aiutare, anche con i libri, molti ragazzi che ne hanno bisogno... Dopo il successo planetario che ha ottenuto "Harry Potter", la letteratura per ragazzi, che in effetti, piace anche ai "grandi", penso che abbia trovato, ora, nuovi spazi... Sono contento di rendermi utile, anche che continuerò, senza dubbio, a non vivere in città...

ninìsottile, libero rifacimento di un'intervista a cura di Erica Arosio tradotta da Jonne Bertola, dic.'02

 

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