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PRESENTA: "LE INTERVISTE IN RETE..." a cura di ninìsottile |
| Questa settimana: ANTONELLA GUGLIOTTA - Artista/scrittrice |
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- Ho saputo che hai intrapreso una romantica attività di artista e scrittrice: in che cosa consiste il tuo impegno?. - Ho ripreso con passione l'attività della decorazione delle ceramiche e delle terrecotte utilizzando colori forti e solari per la creazione di disegni che rispecchiano ed affondano le radici nella sua sicilinianità fortemente connotativa. Contemporaneamente all'attività artistica ho voluto mettere alla prova i miei ricordi, percorrendo con la mente un viaggio a ritroso fino a tornare alla mia infanzia e alle mie radici culturali, così ho scritto un libro intitolato: "Piscittina nei miei ricordi d'infanzia"... - Parlaci di quest'ultima tua esperienza... Io l'ho letto ed è un libro molto bello... - In esso ho raccontato, in prima persona, le mie esperienze infantili ed ho sviluppato un continuo confronto tra le tematiche sociali e culturali che hanno caratterizzato la mia fanciullezza e quella della generazione che mi ha preceduta. Ciò mi ha permesso di descrivere fatti e personaggi caratterizzati da una grande umanità. Tuttavia, il filo conduttore del suo racconto non è mero rimpianto di una semplice e circoscritta realtà contadina ormai persa o rinnegata, bensì il desiderio di tramandare i valori culturali dell'ambiente in cui è cresciuta e che oggi purtroppo stanno scomparendo perché supportate principalmente da tradizioni orali. E' in questo contesto che mi sono proposta, come autrice, di fissare attraverso il mio racconto luoghi, eventi e modi di vivere ormai dimenticati o addirittura estranei ai giovani d'oggi... - Il tuo narrare è carico di spleen, di saudade, di magma verghiano... I tuoi disegni, naif ed intensi... Le foto che hai scelto avrebbero esaltato Milàn Kundera... - Mi sono ricordata dei discorsi di mio padre quando nelle sere d'inverno mi raccontava degli stenti e della miseria a cui furono sottoposti donne, vecchi e bambini nel periodo fra le due guerre, della condizione sociale della donna e del suo ruolo nell'ambito familiare, delle superstizioni a volte grottesche e dei lavori artigianali tipici della mia borgata. Tutto ha avuto una connotazione ben precisa e riscontrabile nella memoria di chi come me non vuole dimenticare; da ciò la consapevolezza che per vivere bene il presente bisogna conoscere il passato e il contesto culturale da cui si proviene. Il mio racconto è popolato per la maggior parte di volti anonimi, di vite normali dove non c'è posto per eroismi, tutt'al più c'è la capacità di saper lottare, giorno dopo giorno, per assicurare un futuro migliore ai propri figli... ninìsottile, 24 febbraio '03.
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| Dalla rivista "Il Centro Storico" (clickare per ingrandirlo) |
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