Vincenzo Augello è nato il 2.10.39 a Capo d'Orlando (Me), ove risiede dalla nascita. Dipinge dal 1960 con uno stile impressionistico particolarissimo. Fra le innumerevoli mostre ed esposizioni, spicca fra tutte, quella  presso la Galleria Rue de France (1999) a Nizza (Francia).

Cos'ha rappresentato per te l'impressionismo in pittura?

L'impressionismo ha rappresentato il senso della costruzione, dell'equilibrio delle parti, è stato un inno alla cultura del naturalismo, una maggiore libertà di tocco, novità di linguaggio giocata sui rapporti di linee, geometrie della composizione, combinazioni di tecniche e colori fondate su controllatissime rispondenze formali, esemplari sintesi di equilibri e di invenzioni, a volte o sovente autentico brulichìo di capolavori...

Un artista vero deve inventare, essere autentico o rifarsi ad altri?

Va bene anche copiare ciò che si vede, ma è molto meglio disegnare ciò che è rimasto impresso nella memoria, seguendo un processo di trasformazione dove l'immaginazione collabora con la memoria... Usando questa tecnica viene riprodotto soltanto ciò che si colpisce, ovvero il necessario: così ricordi e fantasia sono liberati dalla tirannia della natura...

In effetti cos'è la "vera arte"? La pittura è cultura?

Alla base della "vera arte" c'è stato sempre il bisogno di soddisfare un impulso d'imitazione della natura, quando una esigenza psichica mirante all'estrazione o all'empatia... Ci sono sempre le leggi della forma, ma il polo della sensibilità artistica dell'uomo (empatia, n.d.r.) mirante all'organico, alle varie forme della natura, mette a nudo, anzi a fuoco l'altro polo, quello dell'impulso all'astrazione, legato alla bellezza del mondo inorganico... La "vera arte" si sviluppa secondo la dilettica vigente fra queste due tendenze... La pittura si colloca senz'altro in un quadro culturale altamente propositivo: i suoi simbolismi sono spesso attraversati da angosciate domande senza risposte, legate alla messa in discussione della conoscenza metafisica della realtà...