L'Orlandina Basket è entrata nell'èlite delle prime cento società italiane
di pallacanestro!
La promozione in serie C1 è il degno risultato di una
stagione, a dir poco, trionfale per i ragazzi di Capo d'Orlando. Sono lontani i
tempi in cui la gloriosa Pro-Loco Orlandina mieteva allori nella serie cadetta e
sul campo di piazza Caracciolo il mitico Fausto Maniaci matava, quasi da solo,
gli avversari... Dopo il big-boom, il letargo quasi glaciale, poi l'impetuoso
risveglio, l'Orlandina ricominciò dalla gavetta: 1a divisione, promozione,
serie D, serie C2, ed adesso serie C1!
Mi ritornano alla mente le immagini
oniriche del basket paladino, di nuovo le tenzoni in piazza Caracciolo con i
derby con l'Olivarella ed il San Filippo del Mela, le disfide sul parquet delle
Scuole Elementari con il Milazzo e la Fiamma Barcellona. E di nuovo rivedo Nino
"black" Minciullo, Franco Perdichizzi, Danilo Di Marco, Saverio
Lipari, Nuzzo Randazzo... altro basket... si partiva in cinque e si finiva di
giocare in ... due e spesso si vinceva pure... con lo stesso cuore ed animus
pugnandi che ha animato questo spavaldo manipolo di giovanotti, guidati dal
coach più giovane d'Europa (per gli U.S.A. non sono bene informato), al
secolo Maurizio Cucinotta, il quale è riuscito a portare sugli scudi il nome di
Capo d'Orlando sportiva!
Quali sono i motivi che hanno permesso alla chance
orlandina il gran salto di qualità? Principalmente penso che la cura costante
del vivaio sia il grande tesoro senza fondo, che permette alla società del
presidentissimo Milone di rimanere a galla, l'Orlandina Basket è tra le poche
società italiane che partecipa a tutti i campionati sia maschili che femminili.
Da questo immenso vivaio sono usciti i vari Jannello, autentico contropiedista
infallibile; Di Noto, rimbalzista di granito; Milone, pivot di lusso, Francesco
Cucinotta, autentico trascinatore; Brogna, match winner all'ennesima potenza;
Alessandro Cucinotta, lucido e fantasioso come un veterano; Franco, più che una
promessa; Cangemi, dal gioco disciplinato; Granata, Limina e Colica, sempre
pronti ad ogni evenienza; mentre l'unico che viene "da fuori" è
"Larry" Di Tella, autentico fuoriclasse, nonchè orlandino di
adozione.
Altro grande motivo di questo successo penso sia quello relativo alla
maturità del trainer paladino Maurizio Cucinotta ,coadiuvato dal suo fido
Munafò, a cui va il merito d'aver scelto i suoi giocatori, d'aver plasmato il
gioco a loro più congeniale, in un clima di da volemose bene e, soprattutto,
con il suo personaggio, d'aver infervorato e risvegliato dal letargo il sopito
entusiasmo e la calante partecipazione del pubblico, il quale nell'atmosfera da
Maracanà del G.ppe Valenti, nello spareggio conclusivo contro il CAP Reggio
Calabria, lo ha osannato a lungo, acclamandolo come un condottiero carismatico!
Non bisogna dimenticare inoltre l'ambiente dirigenziale ed umano in cui la
squadra opera e vive le sue battaglie sportive, che va inquadrato come in una
grande famiglia, con tutti i suoi grandi pregi e piccoli difetti, che poi si
aggiustano con chiarimenti amichevoli. Un'ambiente pulito, insomma, dove tutti
amano lo sport perchè tutti fanno dello sport, dove non circolano capitali
esosi, dove ognuno dà sempre il massimo, dove lo sponsor, il signor Magistro,
accetta di sponsorizzare la squadra a patto che il nome della società rimanga
invariato e sugli spalti si gridi: "Forza Orlandina!".
Quali
prospettive per il prossimo campionato? Qualche rinforzo, la maturazione di
altri validi atleti e, soprattutto, tanto entusiasmo ed il solito grande,
immenso, animus pugnandi!
ninìsottile, estate '84 (articolo tratto dal periodico
"Obiettivo", anno I°, n.2).
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