<% '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''' 'Sondaggio con ASP by ASPCode.it - http://www.aspcode.it ' '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''' 'variabili configurabili dall'utente Dim titolo, path titolo = "Come trovi la nuova versione di Capodorlandonline?" 'inserire il titolo che si vuole dare al sondaggio path = "../mdb-database/sondaggio.mdb" 'inserire il percorso completo del 'fine variabili configurabili dall'utente %> <% Dim cn, rs, sql Set cn = Server.CreateObject("ADODB.Connection") cn.Open "driver={Microsoft Access Driver (*.mdb)};dbq=" & Server.MapPath(path) if Request.QueryString("action") = "vota" then if Session("votato")<>1 then Dim index index = Request.QueryString("idx") sql = "SELECT VOTI FROM Sondaggio WHERE ID=" &index Set rs = cn.Execute(sql) sql = "UPDATE Sondaggio SET VOTI=" &rs("VOTI")+1& " WHERE ID=" &index cn.Execute(sql) Session("votato") = 1 end if Response.Redirect("sondaggio.asp") end if sql = "SELECT * FROM Sondaggio" Set rs = cn.Execute(sql) Dim voti_tot voti_tot = 0 do while not rs.eof voti_tot = voti_tot + rs("VOTI") rs.MoveNext loop %> Villa Piccolo
   

 

 

(Testi di Cristina e Sabrina Ricciardo)
(Foto di Francesco Minciullo)

C'è un luogo, su una collina della Piana di Capo d'Orlando, avvolto in una dimensione senza tempo e quasi fantastica, un luogo dove le memorie del passato continuano ad aleggiare negli ambienti, negli oggetti appartenuti a coloro che vi abitarono, nella bellezza e nel profumo dei fiori.
Non si può parlare di Villa Piccolo, antica residenza estiva dei baroni Piccolo di Calanovella, oggi museo e sede dell'omonima fondazione, senza raccontare la genialità, l'originalità e il fascino dei suoi proprietari, che all'inizio degli anni trenta, abbandonando l'aristocratica mondanità palermitana, si trasferirono definitivamente nella villa di Capo d'Orlando. Una decisione dovuta soprattutto a problemi economici, ma che in seguito divenne una vera e propria scelta di vita.
L'esistenza dei tre fratelli Piccolo, Lucio, Casimiro e Agata Giovanna, e della madre Teresa Tasca di Cutò, assunse così i ritmi lenti e tranquilli di un ambiente agreste e solitario, che permise loro di sviluppare le inclinazioni personali e coltivare i rispettivi interessi.

Lucio Piccolo è ormai unanimamente riconosciuto come uno dei più rappresentativi poeti del Novecento. Poliglotta, geniale, dedicò la sua vita allo studio della letteratura italiana e straniera. La sua poesia, tesa a "rievocare e fissare un mondo singolare siciliano", è soprattutto memoria di un passato destinato a scomparire, un passato che il poeta ha voluto immortalare attraverso l'arte. La descrizione di una natura rigogliosa, ammaliante, misteriosa e a tratti quasi metafisica, che è poi quella tipicamente mediterranea dello splendido giardino dei Piccolo, è un altro dei temi ricorrenti nell'arte poetica di Lucio. Temi che si ritrovano, ad esempio, nei versi della poesia "La stagione" tratta dalla raccolta postuma "La seta".

La stagione

La stagione che vedemmo piana
sopraggiungere non pensa contese
di venti dell'altra che s'allontana
che nulla si perda
vuole che in lei s'abbandoni
tacita la raccoglie, blanda
l'aspirano i suoi minuti
l'incontro sereno avviene in visione
pendula distesa o fluente
di nuvola che prende altra forma
di creste di montagna
di pianura e di mare.
Altro celeste viene dopo altro celeste
dietro verde altro verde traspare
solo che la vigna
ha i pampini più crespi
solo che tocca l'ombra più presto l'aiola.
Come attenta spande
l'infuso delicato d'ore
di voci perdute
e dona calma d'orto alla mia musica.
E i giorni seguono i giorni
ognuno con la sua storia
di musica e tinte. Non vengono
i giorni da profondità d'aria
ma da un'immensità di memoria.



Casimiro Piccolo era esperto di metapsichica ed appassionato di pittura e fotografia. La natura e la gente comune, colta nella spontaneità del quotidiano, erano i soggetti preferiti delle sue foto. Il giardino della villa era meta delle sue frequenti passeggiate notturne, nel corso delle quali andava alla ricerca di "presenze" ultraterrene, uomini o animali, che cercava anche di fotografare. I suoi celebri acquerelli, 34 in tutto, rappresentanti un mondo fiabesco di elfi, gnomi, fate, streghe, testimoniano una particolare visione della vita, dove si compenetrano realtà, fantasia e magia.

 

Agata Giovanna Piccolo si dedicò con notevoli risultati alla botanica, contribuendo ad arricchire la flora mediterranea del suo giardino, che divenne un vero e proprio parco naturale, con una varietà di stupendi esemplari, tra cui la Puya Berteroniana, una rara pianta originaria del Brasile, da lei coltivata per prima in Europa ed oggi presente in Sicilia soltanto a Villa Piccolo. Glicini, rose, gelsomini, ortensie, iris, ninfee, ancora presenti nel giardino, sono il risultato tangibile dell'abilità di Agata Giovanna nel campo della floricoltura, un trionfo di profumi e colori che a primavera raggiunge il massimo dello splendore.

 

E' noto l'amore che i baroni Piccolo nutrivano per i loro cani, al punto da assaggiare di persona il cibo che i servitori gli preparavano, e numerose sono le foto che li ritraggono insieme agli amati animali. Testimonianza di questo grande affetto è un piccolo cimitero, costruito all'ombra di uno dei tanti pini secolari presenti nel parco della villa, a cui si giunge attraversando un magnifico pergolato di glicini. Nel cimitero, unico in Italia e fra i pochi in Europa, sono sepolti una trentina di cani e alcuni gatti, ciascuno con una lapide su cui è stato inciso il nome.

 

La fondazione "Famiglia Piccolo di Calanovella", con sede a Villa Piccolo, venne istituita per volontà testamentaria di Casimiro e Agata Giovanna, e riconosciuta come ente morale nel 1972. Scopo della fondazione è quello di "incrementare l'attività culturale, con particolare riferimento alla letteratura e all'arte, nonchè agli studi agrari". E sono stati molti, da allora ad oggi, gli spettacoli, i convegni, le manifestazioni culturali ed artistiche che hanno avuto luogo nel suggestivo scenario della villa.
Divenuta museo nel 1978, Villa Piccolo custodisce buona parte dei preziosi oggetti d'arte appartenuti alla famiglia: mobili, ceramiche Deruta e di Faenza, porcellane cinesi e di Sassonia del '600 e '700, quadri, stampe.Di grande originalità il forziere in ferro battuto del '400, costituito da particolari marchingegni di alta ingegneria. Rivestono inoltre notevole interesse la raccolta di fotografie e di acquerelli di Casimiro e la collezione botanica di Agata Giovanna.
La biblioteca, costituita da circa 10.000 volumi scritti in diverse lingue, conserva libri di letteratura, poesia e arte, fiabe dell'800, classici latini e greci, riviste di botanica, libri di esoterismo e trattati di magia. All'interno del museo è anche possibile visitare la camera dove alloggiava, durante le sue visite, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei baroni Piccolo e autore del famoso romanzo "Il Gattopardo". Alcune pagine del romanzo furono scritte proprio a Villa Piccolo, dove si conservano ancora varie lettere autografe dello scrittore.