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Eventi orlandini...

 
 

 Tano Cuva e l'Orlando e i Paladini...
di Franco Spaticchia
 

Tano Cuva e l’Orlando e i Paladini.

 

Parliamo degli anni fine ’70 e inizi ’80. Per intenderci, i nati nel 1976, ad esempio, oggi hanno trent’anni; coloro che erano amministratori allora, oggi sono tutti in pensione. Molti di coloro che si interessavano alle faccende orlandine, oggi continuano ad essere impegnati in politica, nell’associazionismo, nelle professioni; chi non era interessato alla vita sociale, culturale e artistica, allora, in buona parte lo continua ad essere anche adesso… Noi che “c’eravamo”, che eravamo in prima fila, abbiamo il compito di ricordare.

Tanti non ci sono più; di molti nessun ricordo. Tano, il “Barone Cuva”: impossibile dimenticarlo. Anzi, al contrario, è un dovere renderlo sempre presente e non come memoria, ma come storia.

Egli entra a pieno titolo nella storia di Capo d’Orlando perché il suo passaggio nel tempo è stato caratterizzato da un proliferare di iniziative  che con gli anni sono diventati: “segno”, testimonianza, lezioni di vita: per chi l’ha conosciuto, per chi l’ha frequentato e anche per chi ne ha soltanto sentito parlare.
 

A noi, in questa sede, il compito di ricordarlo come animatore, editore e direttore dell’”Orlando e i Paladini”, il primo Giornale murale in bacheca a Capo d’Orlando. Chi non ha vissuto quei tempi, difficilmente comprenderà cosa ha potuto rappresentare quel “foglio” (doveva essere necessariamente… “di colore diverso ogni settimana”) che, puntualmente, a tutti i costi… “deve uscire per forza ogni sabato” (diceva a chi, della redazione, gli poneva delle difficoltà), era diventato un appuntamento fisso, atteso da tutti gli “addetti ai lavori”, dalla così detta: intellighenzia orlandina.

Allora, parliamo del 1977, non c’era l’emittente televisiva locale. Le informazioni importanti, le critiche al “Palazzo”, le contestazioni pubbliche, il dibattito sui grandi temi e persino le campagne di sensibilizzazione e le denunce al nascente e crescente abusivismo passavano dall’”Orlando e i Paladini”.

Capo d’Orlando aveva il suo difensore civico, il suo osservatorio culturale, il suo presidio etico: il suo Orlando e i suoi Paladini. Inutile dire chi fosse Orlando, mentre dei paladini parleremo più avanti.
 

L’Enoteca del Capo era il punto di riferimento e di raccolta. Non so se Tano avesse associato all’enoteca la redazione o se avesse camuffato la redazione da enoteca. In altre parole, non si capiva più quale fosse l’attività prevalente svolta in quei locali di via XXVII Settembre, dato che a frequentarla, sì, erano in tanti, ma ad acquistare i vini, in cinque anni, ne ho visti veramente ben pochi.  

Fra lo scafo  da motonautica, trofei vari, foto che lo ritraevano sui set cinematografici e con attrici e attori famosissimi, con annesso piccolo laboratorio fotografico ricavato nel bagnetto con accesso dall’ufficio, con la scrivania stracolma di carte di tutti i tipi e per tutte le necessità, l’Enoteca del Capo continuava comunque a produrre il suo settimanale murale.

 

Puntualmente, ogni venerdì sera, all’arrivo del treno da Palermo Tano aspettava il grafico, Franco (studente in architettura), con pennarelli pronti e indicazioni precise sugli spazi da “chiudere”, i titoli da caratterizzare, le vignette o le caricature da realizzare, qualche articolo da aggiungere. Il grosso era stato già concepito durante la settimana insieme ad Antonio (il professore) e Elio (Pelè) che era aggiornato su tutto.

  

La favolosa avventura dell'"Orlando e i Paladini", andando avanti, si trasformò in qualcosa di più impegnativo che non riguardava soltanto il giornale murale. Fra un bicchiere di vino ed un’acqua tonica, il laboratorio permanente di idee e di proposte partoriva iniziative di successo che coinvolgevano la comunità intera. Furono gli anni della “Segheria Micale”, del “Centro Documentazioni Arti Visive”, dei Murales, della gloriosa Pro Loco Orlandina e persino di “Ritorna la Cesarina” e degli annuali “pesci d’aprile”.

 

Ma scherzi a parte, con il giornale si faceva sul serio. Una delle più importanti campagne denunce fu quella condotta contro l’abusivismo, in quegli anni  nascente, e subito dilagante. “SIAMO UN PAESE DI FUORILEGGE” rappresentò il momento più elevato e significativo della lotta agli speculatori che avevano avviato, in maniera sistematica, il “massacro” del territorio. E se la denuncia costante dell’Orlando e i Paladini non servì a bloccare l’imbarbarimento civile ed urbanistico di Capo d’Orlando, a qualcosa servì, come scrisse Nino Damiano, nel 1981, nella prefazione all’omonimo libro edito dalla Pungitopo: “Siamo un paese di fuorilegge” :…”Ma sarà poi vero che tale battaglia è stata interamente perduta? Forse no, a giudicare, anziché dalle cose accadute, dalle cose che potevano essere e non sono state: alludo ai grattacieli che, tra una sanatoria e l’altra, potevano sorgere come funghi…”

 

Il dibattito sul Piano Regolatore Generale “Calandra” fu un altra significativa occasione per anteporre agli interessi di pochi gli interessi di una città in espansione che a parole tutti dicevano di amare ma che nei fatti cercavano di spartirsi con il sistema: “’cà du mè e ‘cà…tutè” .

 

Di certo furono anni bellissimi, di grandi ideali, di lotte pacifiche, di presenza attenta e vigilante. Per dirla ancora con Nino Damiano, sempre nella succitata prefazione: …”si è trattata di una battaglia da te (e da altri) combattuta contro i mulini a vento…”.

 

L’ultimo numero dell’Orlando e i Paladini è stato pubblicato nel Giornale Murale dell’Isola pedonale di via Francesco Crispi (che ne ha raccolto l’eredità), in occasione della rinascita al cielo di Tano. Con quel numero a firma di Antonio Librizzi, Franco Spaticchia ed Elio Ingrillì (Pelè) si è conclusa definitivamente l’avventura dell’Orlando e i Paladini. Ma quello che Tano Cuva e i suoi ragazzi produssero rimarrà sempre e comunque nella storia della Capo d’Orlando doppiamente amata.

Da qui il saluto di Tano: Buongiorno, buongiorno…

 

Capo d’Orlando, lì 28 luglio 2006

 

Franco Spaticchia

 

L'invito a visitare la mostra aperta dal 29 luglio al 20 agosto 2006
 

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