IMPRENDITORIA
LOCALE: AL VIA LA GRANDE SCOMMESSA…
a cura di
Romina
Poma
Quattro
parole: imprese, innovazione, centri e rete.

Adesso,
stando a quanto è emerso durante l’incontro avutosi nell’aula
consiliare di Palazzo Europa a metà febbraio, per
l’imprenditoria locale la grande scommessa si chiama
“innovazione”. E le grandi speranze sono, anche per questo,
riposte nella realizzazione di una struttura che favorisca una
“nuova cultura imprenditoriale”, ossia “un fare impresa”
che non si esaurisca con la nascita di nuove realtà ma accompagni
il “progressio vitae” delle ditte riducendo per loro la
percentuale di mortalità.
Tanta
“carne al fuoco” ,quindi, nel primo “appuntamento orlandino”
E proprio in queste ore, la macchina organizzativa è al lavoro
per concretizzare una serie di incontri, necessari al buon esito
dell’ “avventura”. Intanto, si parla già di fissare il
prossimo nella prima decade di marzo.
Obiettivo:
rendere le imprese dell’hinterland, sia tirrenico che nebroideo,
competitive sul grande mercato internazionale, in considerazione
della realtà territoriale ( la Sicilia rientra nel novero delle
zone dell’UE cosiddette “svantaggiate” ) e nella prospettiva
di concretizzare l’affrancarsi progressivo dall’assistenza
pubblica.
Molti
gli inviti diramati dal Comune di Capo d’Orlando, per un
coinvolgimento a 360 gradi di enti pubblici e privati.
E
l’invito è stato raccolto dai rappresentanti di tante
associazioni di categoria, operanti negli ambiti del commercio,
artigianato e agricoltura, nonchè da alcuni consulenti, tra cui
Carlo Giuffrè, esperti
in materia di politiche
comunitarie. Presenti in aula,tra gli altri, anche il direttore
del Parco dei Nebrodi, Salvatore Giarratana, l’assessore al
turismo nel Comune di Tortorici, Giuseppe Galbato,
l’imprenditore Giuseppe Galati, e una delegazione dell’Innova
Bic di Messina.
Hanno
partecipato, invece, in qualità di relatori,
Francesco Pettini, funzionario della Comunità Europea e
responsabile a Bruxelles dei programmi BIC (Businnes Innovative
Centre) e l’Architetto Vincenzo Antonuccio, Vicepresidente del
Bic Gela. A loro è toccato pure
il compito di spiegare il significato delle sigle Bic e
Ceii (centri europei d’impresa e innovazione), trattandosi, come
ha sottolineato l’assessore orlandino Antonio Librizzi, “di un
incontro di presentazione, formazione ed informazione, per
introdurre i futuri incontri operativi”.
A
fare gli “onori di casa” è stato il Sindaco Enzo Sindoni,
che, tra l’altro, ha dichiarato: “ Capo d’Orlando è
riuscito a tramutare in valore un <disvalore>. Qui mancano
tanti uffici rilevanti, manca l’ospedale, ma ha sempre fatto la
differenza una straordinaria capacità commerciale radicalizzata.”
Di
seguito, l’assessore al turismo Antonio Librizzi ha spiegato il
“perché” dell’incontro, lanciando pure delle
<bordate> quando ha dovuto portare l’esempio dei vari
Patti Territoriali, Pit e Prusst.
“Il
perché dell’incontro –ha detto Librizzi – va visto alla
luce di alcune esperienze e scaturisce da una considerazione:
bisogna partorire qualcosa che duri nel tempo, andare oltre il
momento in cui l’imprenditoria privata può attingere ai
finanziamenti europei, maturando la consapevolezza che se si mette
in piedi un’azienda questa non deve morire nel giro di poco. Le
premesse ci sono e basta guardare il bacino di cui siamo qui a
parlare, un <bacino> con caratteristiche di straordinaria
bellezza, dato il binomio mare-monti, un <bacino> dove
l’imprenditoria può spaziare dall’artigianato al turismo.”
Librizzi
ha, infine, dichiarato: ” Con la parola <turismo> che è
diventata piuttosto una sorta di ombrello per tanti progetti, temo
che svaniranno i sogni di tante amministrazioni riposti sui Piani
Integrati Territoriali. Il punto è che ora la Regione fatica a
capire quale zona è più turistica dell’altra, visto che la
maggior parte dei progetti fanno riferimento proprio al
turismo.” E, rivolto a Francesco Pettini della Comunità
Europea, ha aggiunto: “Questa è la realtà in cui ci troviamo.
C’è la necessità di entrare in contatto con le esperienze di
altri territori per disporre di strumenti innovativi. Ci vuole una
struttura che sia una sorta di <faro> per le imprese, molte
delle quali brancolano nel buio e rischiano ancora di perdere
tanti <treni che passano>.”
Romina
Poma
Segue...
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