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San Cono - Festa 1 Settembre 2012
San Cono è il Santo patrono delle cittadine di Naso (ME) e di San Cono (CT)

La storia, il programma della festa,
il messaggio del parroco padre Calogero Tascone,
i filmati d'epoca...  

Ogni anno, il primo settembre, a Naso, si compie un miracolo: tutti i nasitani presenti e lontani (sparsi in tutto il  mondo) sono accomunati dall'unico grande desiderio di venerare il loro Concittadino e Patrono San Cono.
Il simulacro portato in processione raffigura il Santo con la pelle nera perché, narra la leggenda, che durante un attacco dei Turchi alla città di Naso questi si diedero alla fuga all'apparizione del Santo con tali sembianze.
L'emozione è intensa, la partecipazione corale, il coinvolgimento è totale... " Un cuor solo ed un'anima sola"  al grido secolare che viene tramandato di generazione in generazione:

" 'NA VUCI VIVA: GRAZIA SAN CONU "

Processione per la Festa di San Cono

Da diversi anni alla gioia dei nasitani (nasensi) si è unita anche quella dei devoti provenienti dalla città di San Cono in provincia di Catania, che accoratamente rispondono

" VIVA DIO E SANTU CONU "

 
 Volta della Cappella di San Cono

Messaggio ai fedeli del parroco Calogero Tascone

Carissimi fedeli,
Il Santo Padre Benedetto XVI, ha indetto un anno della Fede che, dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013, accompagnerà il cammino della Chiesa universale. Egli scrive:”In quest’anno dovrà intensificarsi la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole e a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo”. Non sciupiamo l’occasione che la tradizionale festa di San Cono ci offre! Guardiamo con ammirazione alla straordinaria fede del nostro Santo, imitiamolo nella nostra vita e frutti abbondanti di bene nasceranno nella nostra comunità.

                                                                                Padre Calogero Tascone
IL PROGRAMMA DELLA FESTA  2012


VENERDI' 31 AGOSTO - Giornata di preghiera per le vocazioni

Nel corso della mattinata giro dei Corpi Bandistici “Città di Ciminna” (Pa) e “Giuseppe Verdi” di Naso con intrattenimenti musicali in piazza Giovanni XXIII e piazza Roma.

Ore 17,00 - 19,00 - Confessioni in Chiesa Madre;

Ore 17,30 - Piazza Lo Sardo: Concerto del Premiato Gran Concerto Bandistico “Città di Ciminna”;
Ore 19,00 - Santa Messa e Vespri Solenni in onore di San Cono presieduti da padre Dino Lanza della Diocesi di Patti;

Ore 20,00 - Piazza Roma: Arrivo dell’Amatoriale Podistica “Viva S. Cono”, percorso Capo d’Orlando-Naso e benedizione degli sportivi;

Ore 21,30 - Piazza Roma: Gran Concerto di Gala dell’Associazione Musicale “Città di Ciminna”.

SABATO 1 SETTEMBRE.

Ore 8,30 e ore 10,00: Sante Messe;

Ore 9,00 - Giro dei Corpi Bandistici per le vie della città e intrattenimento musicale;

Ore 11,15 - Piazza Parisi: Corteo delle autorità fino alla Chiesa Madre;

Ore 11,30 - Santa Messa Solenne presieduta da padre Benedetto Lupica. Al termine  processione della venerata immagine di San Cono. Conone Navacita, Grande Santo e Illustre Cittadino di Naso. Sosterà in piazza Roma per accogliere i voti e benedire i fedeli nasitani, suoi concittadini e tutti coloro che si sentono suoi devoti;

Ore 21,30 - Piazza Roma: Concerto a cura dell’Amministrazione Comunale. Sul palco i Gipsy Kings per un grandissimo concerto.

Ore 24 - Conclusione con lo sparo dei fuochi d’artificio a cura della ditta “Russo” di Castell’Umberto.

Il 31 Agosto e l’1 settembre il Comitato e il Comune mettono a disposizione dei bus navetta con partenza da Bazia, Cresta e Grazia.

                                                                                             Il Comitato

 

Vita di San Cono


Vita di San Cono

San Cono nacque il 3 giugno 1139, durante il regno di Ruggero II. I suoi genitori erano Anselmo Navacita e Claudia o Apollonia Santapau, appartenenti a famiglie agiate di Naso, e il bambino alla nascita fu battezzato Conone.

I genitori avevano riposto in lui grandi speranze, poiché sarebbe dovuto diventare l'erede che avrebbe continuato nel tempo il casato dei Navacita. Man mano che il bambino cresceva, però, cominciarono ad affiorare in lui atteggiamenti volti più alla Chiesa che alle occasioni mondane.

All'età di 15 anni, Conone, ascoltando la Messa, rimase colpito da diverse espressioni del Vangelo: "Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me" (Mt 10,37); "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi sé stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua" (Lc 9,23); "Chi non rinunzia a tutto quello che possiede, non può essere mio discepolo" (Lc 15,33).

Seppur combattuto tra la volontà di seguire Cristo e quella di non abbandonare i suoi genitori, Conone decise infine di presentarsi al Monastero di San Basilio, vicino a Naso, dove venne accolto. Qui diede prova della sua virtù, del suo amore per la preghiera e per la penitenza, della sua disponibilità anche nello svolgere i servizi più umili.

Successivamente venne mandato al convento di Fragalà, presso il comune di Frazzanò, dove conobbe San Silvestro da Troina e San Lorenzo da Frazzanò. Tanta fu la dedizione di Conone che i superiori gli proposero (e poi gli imposero) di accedere al Sacerdozio.

Dal momento che amava la vita contemplativa, riuscì ad ottenere dai superiori di vivere nella Grotta di Rocca d'Almo, dove si nutriva di erbe selvatiche, dormiva sul terreno e, giorno e notte, poteva dedicarsi alla preghiera ed alla penitenza.

Nel frattempo l'Abate del Convento di San Basilio dovette allontanarsi, e invitò il Padre Conone Navacita a tornare per sostituirlo; Conone, suo malgrado, ritornò in Convento. Ma poiché il Padre Superiore non poteva più tornare, i confratelli all'unanimità elessero Conone come Abate, nonostante fosse ancora giovane. Più avanti, nacque in lui il desiderio di visitare i Luoghi Santi e, ottenuti i permessi, intraprese un lungo viaggio alla volta di Gerusalemme.

Tornato a Naso, venne a sapere la triste notizia della morte dei suoi genitori, ed essendo rimasto l'unico erede del loro patrimonio, lo vendette donando l'intero ricavato ai poveri. Dopo una breve permanenza nel Monastero, poté quindi ritirarsi definitivamente nella grotta detta di S. Michele e riprendere la sua vita da eremita.

Ma la sua quiete fu turbata ancora una volta: una giovane fanciulla di Naso di nobile casato era caduta in peccato con un giovane, rimanendo così nel disonore. Ma ella incolpò l'Eremita dell'accaduto, nonostante la sua tarda età e la fama di santità di cui già godeva. Conone fu denunziato al Governatore e trascinato davanti al giudice che, nonostante le pacate risposte dell'Eremita, lo condannò ad essere spogliato nudo e fustigato in pubblica piazza. Ma quando fu spogliato, comparve un corpo esile, coperto di piaghe, con il cilicio ai fianchi e al petto e le carni in qualche punto a brandelli e già putrefatte. il vecchio Abate fu allora riaccompagnato in massa dal popolo osannante nella grotta da cui, ingiustamente, era stato prelevato.

San Cono morì il 28 marzo 1236, un Venerdì Santo, durante il regno di Federico II di Svevia. Secondo la leggenda, improvvisamente a Naso si sentirono suonare le campane, senza essere toccate da nessuno. I nasitani accorsero nella grotta di Conone per chiedere spiegazioni, ma lo trovarono, già morto, in estasi e sollevato da terra.

 

I servizi  filmati
 
- Archivio Storico -

La processione del 1954
Tratto dal Cd: "Viaggio Multimediale a Naso" a cura della  Pro Loco Città di Naso Ed. 1999

19 ottobre 1998
Maria SS. di Capo d'Orlando a Naso
Tratto dallo Speciale di Antenna del Mediterraneo: " Il Dono " - Ed. 1998
La Storia si ripete...
" ...A Nasu pì San Conu... o Capu pà Madonna " dal comizio del  sindaco S. Caliò tenuto in Piazza Matteotti a Capo d'Orlando

Il Trailers Video
Il primo Video sulla vita di   S. CONO ABATE DA NASO 
(di Francesco Lama). 

La Statua di S. Cono
"A perenne memoria la scultura ai piedi del Monte"

" Inni a S. Cono ed alla Madonna di Capo d'Orlando"
e processione